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L’isola lituana sull’Appennino parmense. La storia della croce lignea portata a Bardi durante l’epoca sovietica

Oggigiorno passando per Roma o qualche altra città italiana non ci si sorprende più di tanto di imbattersi in una piazza o strada recante il nome Lituania. Ma tutt’altra impressione colpiva coloro che si trovavano di fronte a Via Lituania all’epoca in cui questo nome risultava cancellato dalle mappe geografiche e dalla memoria delle persone. Un posto del genere esisteva in Italia e si trovava a Bardi, in Emilia Romagna: già alcuni decenni fa qui nacque una Via Lituania e venne eretta una croce lignea lituana. Birutė Žindžiūtė Michelini, ex docente di lingua lituana presso l’Università degli Studi di Parma e Ordine al Merito della Repubblica Lituana, racconta di aver visitato Bardi per la prima volta nel 1984 insieme al marito Guido Michelini e di aver scoperto lì diversi simboli della lituanità. 

Birutė Michelini
ITLIETUVIAI.IT

Arrivati a Bardi, una cittadina che sorge sull’Appennino nei dintorni di Parma, già da lontano si scorge il maestoso profilo del millenario castello di Bardi, mentre all’ingresso della città l’occhio cade su un’insegna alquanto insolita: la Croce Lituana. Sembra di essere capitati in un antico villaggio lituano, dove un passante viene accolto e accompagnato lungo un sentiero di campagna dalle croci lignee pendenti o dalle colonnine sacre (in lituano koplystulpiai, pali in legno intagliato con figure votive in cima all’edicola). 

Altre sorprese a Bardi attendono nel prendere Via Lituania, dove nella Casa della Gioventù parrocchiale si trova la sala recante lo stesso nome e nel parco attorno alla casa di riposo fiorisce rigogliosa la ruta. Tutti questi simboli di lituanità sull’Appennino parmense sono merito del sacerdote Vincas Mincevičius (1915–1992). Questo uomo alto, energico e attivo in diversi campi, all’epoca ben noto alla comunità lituana in Italia, preservava un patrimonio lituano anche nella sua villetta di villeggiatura sulle Alpi. Durante i suoi viaggi verso Roma, il sacerdote si fermava sempre a Bardi. 

Quali legami aveva Vincas Mincevičius con questa cittadina della provincia di Parma? La risposta è semplice: Bardi è il luogo natio di Antonio Samorè (1905–1983), importante cardinale e diplomatico della Santa Sede, e lì egli spesso tornava accompagnato dal suo segretario Vincas Mincevičius. L’amore per la Lituania era il legame che li univa. In gioventù Antonio Samorè per sei anni (1932–1938) lavorò come nunzio papale a Kaunas e l’affetto che egli nutriva verso il popolo lituano rimase saldo per tutta la vita. 

Per commemorare i 30 anni del soggiorno di Antonio Samorè in Lituania e per esprimergli gratitudine per il suo affetto, Vincas Mincevičius decise di far erigere a Bardi una croce lituana con la dedica al cardinale. La celebrazione della consacrazione avvenne il 17 settembre del 1962. Era una croce alta 4,5 metri, ritagliata secondo un disegno lituano dallo scultore italiano Adolfo Valazza. 

Alcuni anni dopo una frana fece crollare la croce e questa fu sostituita con un’altra. Oggi la cittadina di Bardi ospita una colonnina sacra lignea eretta nel 2007, ritagliata dallo scultore lituano Vytautas Ulevičius.

Alla cerimonia dell’inaugurazione furono presenti il cardinale Audrys Juozas Bačkis, recatosi a Bardi per l’occasione, il sacerdote Petras Šiurys, uno dei principali iniziatori nonché coordinatore pastorale della comunita lituana in Italia, gli ambasciatori presso l’Italia e la Santa Sede Šarūnas Adomavičius e Algirdas Saudargas, il sindaco di Bardi, diversi uomini delle istituzioni lituane e italiane, la numerosa comunità lituana. 

Il cardinale Antonio Samorè, che si prendeva cura dei più giovani e dei più anziani del paese, aveva finanziato l’asilo nido di Bardi e la casa di riposo Villa Mater Gratiae, nonché la costruzione della Casa della Gioventù. Il sacerdote lituano trovo un modo per lasciare un’impronta lituana in tutte queste strutture. Più tracce sono visibili nella Casa della Gioventù, inaugurata nell’aprile del 1965, che ospita la Sala Lituania

Mentre gli occhi scorrono sulle pareti dipinte della sala, sembra di sfogliare una grande mappa della storia lituana: qui troviamo rappresentate le scene del battessimo e dell’incoronazione di Mindaugas, il territorio lituano all’epoca di Vytautas il Grande con i castelli e le città del Granducato, le scene di battaglia, la cappella della Porta dell’Aurora con l’immagine della Vergine Maria, l’effigie del Cristo seduto (in lituano Rūpintojėlis) e l’altare coperto con tovaglia di lino. Non è difficile immaginarsi quanti sforzi abbia richiesto al cardinale Vincas Mincevičius la creazione di questo angolo di Lituania, a pensare tutti i dettagli decorativi, a trovare gli artisti e i finanziamenti (numerose donazioni sono arrivate dalle comunità lituane negli USA e in Canada). 

Nel 1965 Vincas Mincevičius ricevette la cittadinanza onoraria per i suoi meriti alla città di Bardi. Anche i lituani d’Italia desiderano onorare questo sacerdote che da sempre lavorò senza sosta per il bene della patria. La data giusta sarebbe l’anno 2022, quando commemoreremo i 30 anni dalla scomparsa del sacerdote e i 70 anni della comunità lituana in Italia, guidata per diversi anni proprio da Vincas Mincevičius. Non c’è un luogo migliore di Bardi per il raduno annuale della comunità. 

Traduzione dal lituano di Toma Gudelytė

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