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Il ritratto di san Casimiro e Vytis nel santuario laziale preferito di papa Giovanni Paolo II

Sui Monti Prenestini, nei dintorni di Roma, a 1020 m. di altezza si trova il santuario Madre delle Grazie della Mentorella. All’interno della chiesa tra gli affreschi della navata centrale è rappresentato San Casimiro, principe e patrono della Lituania, protettore della gioventù. L’affresco mostra anche gli scudi araldici della Polonia e della Lituania, tra questi spicca Vytis, il Cavaliere bianco su sfondo rosso (stemma del ducato lituano). 

Raimonda Bojažinskytė
ITLIETUVIAI.IT

In Italia scopriamo numerose tracce di san Casimiro, patrono della Lituania. Una di queste si trova a 60 chilometri di distanza dalla capitale, sui Monti Prenestini, vicino a Capranica Prenestina. Qui è situato il leggendario santuario Madre delle Grazie della Mentorella. Si narra che nel II secolo qui avvene la conversione al cristianesimo del tribuno romano Placido Tertullo Anicio, successivamente celebrato con il nome di Sant’Eustachio, morto come martire cristiano. Due secoli dopo l’imperatore Costantino fece edificare a Mentorella una basilica, nel 335 consacrata da papa Silvestro I. 

Nel VI secolo la basilica venne donata ai Benedettini che se ne presero cura fino al XV secolo. Abbandonata per un paio di secoli, nel 1661 fu presa in carico dal gesuita Athanasius Kircher che si occupò di restaurarla. Padre Kircher era convinto che Mentorella fosse tra i dodici monasteri fondati da san Benedetto e che il santo avesse vissuto in una grotta non distante dal santuario.

Nel 1857 papa Pio IX donò il santuario della Mentorella alla Congregazione della Resurezione di nostro Signore Gesù Cristo. I monaci della Congregazione se ne prendono cura tuttora. La Congregazione fu fondata nel 1836. I suoi cofondatori e i primi membri provenivano dai territori del Granducato della Lituania: dopo l’insurrezione contro l’impero russo nel 1830-1831 il polacco Bogdan Jasinski (1807–1840) e il bielorusso Piotr Semenenko (1814–1886), dal voivodato della Podlachia, e il lituano Juozapas Jeronimas Kaisevičius (1812–1873) da Gelgaudiškis, distretto di Šakiai, fuggironoin Francia. Kaisevičius, un prete cattolico, dottore di teologia e scrittore, nel 1857 visse e lavorò a Mentorella. 

Il santuario della Mentorella fu un luogo speciale e meta di pellegrinaggio di papa Giovanni Paolo II, che l’ha visitato quasi quaranta volte. Il papa scoprì questo luogo unico, nascosto tra i monti, durante i suoi viaggi a Roma, mentre era ancora un giovane sacerdote, successivamente lo frequentò da vescovo e da cardinale. Amava recarsi là a piedi, in solitudine, e salire fino al santuario in cima al monte lungo un sentiero ripido, oggi chiamato il sentiero di Karol Wojtyła. Il primo viaggio oltre le mura di Roma del papa, tredici giorni dopo la proclamazione, fu proprio al santuario della Mentorella. 

Secoli fa la navata centrale all’interno del santuario della Mentorella fu per intero ricoperta di affreschi. Oggi le pareti del santuario conservano gli affreschi risalenti al XVII e al XIX secolo. Su una delle pareti troviamo l’affresco del XIX secolo raffigurante san Casimino, patrono della Lituania e della gioventù. L’affresco è decorato con gli scudi araldici della Polonia e della Lituania: nella parte destra in alto è rappresentato Vytis lituano, mentre nella parte sinistra si trova l’Aquila polacca. 

Traduzione dal lituano di Toma Gudelytė

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