Lituania: Il vertice NATO a Vilnius

Il vertice dell’Alleanza Atlantica a Vilnius l’11 e 12 luglio. Il più grande evento mai organizzato in Lituania dal giorno dell’indipendenza dall’Unione Sovietica proclamata l’11 marzo 1990. Il vertice NATO non è solo una grande scommessa organizzativa per il paese Baltico. Rappresenta soprattutto un forte riconoscimento da parte dell’Alleanza Atlantica dell’importanza strategica del Paese e un’opportunità per far conoscere la Lituania al mondo.
Marina Macrì
ITLIETUVIAI.IT
Al vertice partecipano quarantotto delegazioni, quaranta capi di Stato, ministri degli Esteri e della Difesa, responsabili di intelligence e oltre duemila giornalisti e televisioni provenienti da tutto il mondo.
L’organizzazione di un evento di tale portata ha richiesto mesi di preparazione. Nel corso degli ultimi mesi si sono succedute riunioni al più alto livello sia in Lituania, sia a Bruxelles, sia nelle varie capitali europee.
La sicurezza innanzitutto, ma anche una attenta comunicazione per coinvolgere i cittadini lituani, per far sì che questo evento storico sia compreso e vissuto dalle persone nel migliore dei modi. Nonostante le inevitabili restrizioni che sono in atto e i disagi che il vertice causerà alla vita quotidiana delle persone.
Spazio aereo, trasporti e città blindata
“…Abito lontano dal centro storico, ma lavoro lì – mi racconta Simona – quindi dovrò avere con me un pass speciale per poter entrare. E solo a piedi, niente auto. I disagi ci saranno, sicuramente, ma sono così elettrizzata che un evento del genere si svolga nella mia città che non mi importa”. La maggior parte della popolazione la pensa come lei. Pochi coloro che commentano negativamente. In Lituania la percentuale di coloro che vede di buon occhio sia la NATO sia l’appartenenza all’Unione Europea è molto elevata. Molto più che in altri paesi europei: 70% per la NATO (Alcuni sondaggi riportano una percentuale del 90%) e 64% per l’EU. Numeri che non sorprendono: i lituani sanno bene quanto la loro libertà sia garantita proprio dall’essere parte delle due istituzioni. La guerra russa contro l’Ucraina ha aumentato ancor di più questa percezione. Non è un caso che la Lituania sia uno dei paesi che maggiormente sta sostenendo l’Ucraina, sia a livello governativo sia a livello di popolazione. La lunga occupazione sovietica, durata fino al 1990, e prima la dominazione zarista, hanno lasciato il segno. Un profondo segno di dolore, di deportazioni in Siberia, di familiari uccisi.
“…Abito lontano dal centro storico, ma lavoro lì. Quindi dovrò avere con me un pass speciale per poter entrare. E solo a piedi, niente auto. I disagi ci saranno, sicuramente, ma sono così elettrizzata che un evento del genere si svolga nella mia città che non mi importa”, – racconta Simona.
Le restrizioni a Vilnius sono molte. Il Sindaco ha invitato chi può a lavorare da remoto, oppure a prendersi una vacanza. Centro storico chiuso, si può entrare solamente a piedi, trasporti pubblici gratuiti ma con percorsi variati. A seconda degli spostamenti delle varie delegazioni. Inevitabili i ritardi.
L’aeroporto di Vilnius dal 10 al 13 luglio fa atterrare solo gli aerei degli ospiti. Divieto di sorvolo della capitale e di un ampio spazio attorno, fino a Kaunas, seconda città della Lituania che dista circa cento chilometri dalla capitale, per aerei, droni, o qualsiasi altro velivolo. Inoltre dal 7 luglio, fino al termine del vertice, è sospesa l’area Schengen. Sono stati pertanto reintrodotti i controlli alle frontiere con la Polonia e la Lettonia, negli aeroporti e nei porti.
Kaunas, che è toccata marginalmente (alcune delegazioni atterrano all’aeroporto cittadino) ha lanciato una campagna di solidarietà, invitando i “Vilniensi” e i turisti, a venire in città durante i giorni del vertice, per evitare i disagi della capitale. Molti alberghi, caffè, birrerie, negozi hanno aderito all’iniziativa offrendo sconti, mentre l’Ufficio del Turismo organizzerà escursioni in più lingue a chi vorrà scoprire Kaunas proprio in quel periodo.
NATO vicina alla gente
Dall’inizio dell’anno il Ministero della Difesa ha organizzato una serie di eventi a Vilnius e in altre città della Lituania per far conoscere alla gente la NATO, i soldati dell’esercito lituano e quelli degli alleati attualmente presenti nelle basi dislocate a Rukla e a Pabradė. Nella prima stazionano soldati e armamenti di sei nazioni: Germania, che ha il numero più alto di truppe e a cui è affidato il comando, Norvegia, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Paesi Bassi, Belgio. A Pabradė ci sono invece i soldati statunitensi. Dall’inizio della guerra russa contro l’Ucraina il numero dei soldati è salito da circa 1.600 a 4.000.
La Germania ha recentemente annunciato che è pronta a dispiegare permanentemente una intera brigata nel paese Baltico. Non sarà una cosa immediata, ma il Ministero della Difesa lituano sta già costruendo le strutture necessarie per accogliere le truppe tedesche che lavoreranno in accordo con quelle NATO già presenti.
Nella base aerea di Šiauliai, nel nord del paese, sono dispiegate le forze aeree per la sorveglianza del Baltico. Sono equipaggi che arrivano dalle varie nazioni appartenenti all’Alleanza e che a rotazione prendono servizio alla base. Da agosto saranno presenti anche gli italiani.
In questi mesi sono state organizzate numerose “feste NATO” che hanno avuto una grande partecipazione di pubblico. Comprendevano concerti, dibattiti, giochi per bambini, esposizione di armamenti, dimostrazioni di salvataggio. A noi italiani sembra strano vedere così tanta gente vicina all’esercito e all’Alleanza. In Lituania è un atteggiamento diffuso. Ciò non significa in alcun modo che i lituani abbiano un atteggiamento “bellicista”. È solo dettato dalla diversa percezione nei confronti della Russia, da sempre visto come il “vicino di casa” di cui non ci si può fidare. La storia, e soprattutto la memoria, insegna.
Stoltenberg e Griffin Storm
Il 26 giugno il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg è arrivato in visita in Lituania. Assieme a lui anche il Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius. Oltre agli incontri a porte chiuse tra membri del Consiglio Atlantico, responsabili di intelligence e rappresentati del governo lituano per mettere a punto il vertice, Stoltenberg e gli altri ospiti hanno avuto l’opportunità di assistere alla più grande esercitazione NATO svoltasi nella regione: Griffin Storm, a cui hanno partecipato truppe lituane e tedesche.
Durante la conferenza stampa, il segretario generale ha ribadito il sostegno all’Ucraina, che “…è la massima priorità del vertice… La NATO è pronta a difendere ogni centimetro del territorio alleato. Attualmente ci sono oltre 40.000 soldati sotto il comando dell’Alleanza, principalmente sul fianco orientale… L’ulteriore rafforzamento della nostra difesa sarà in cima all’ordine del giorno al vertice di Vilnius”. Nello stesso tempo Stoltenberg, a pochi giorni dall’ammutinamento del leader delle truppe mercenarie russe della Wagner, ha affermato che stanno continuando a monitorare la situazione in Russia, ma anche in Bielorussia. Soprattutto a seguito del dislocamento di armi nucleari tattiche nel paese di Lukashenko, annunciato da Putin, e dalla probabile presenza della Wagner in Bielorussia.
Cosa si aspetta la Lituania
Per capire meglio quali sono le aspettative della Lituania e quali saranno i principali argomenti che saranno discussi al vertice NATO abbiamo intervistato il Vice Ministro degli Esteri di Lituania, Egidijus Meilūnas.
Il Paese Baltico è uno dei principali sostenitori della futura adesione dell’Ucraina all’Alleanza Atlantica: “Non riesco a immaginare una pace duratura in Europa e la possibilità di fornire sicurezza al continente europeo senza l’adesione dell’Ucraina alla NATO” ci ha detto il vice ministro senza mezzi termini. Tutti sono consapevoli che ciò potrà avvenire solamente a guerra conclusa, ma per la Lituania è importante che a Vilnius sia deciso un percorso che porti all’adesione dell’Ucraina.
Il vice ministro si aspetta che al vertice sia preso in esame l’ulteriore rafforzamento del fianco orientale della NATO. Non solo nei Paesi Baltici. Sarà inoltre discussa la spesa militare, la cui proposta prevede una percentuale minima del 2% del PIL per tutti i paesi membri. “…Un’altra questione importante è la futura cooperazione indo-pacifica della NATO, i paesi AP4, vale a dire Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda”. Paesi che saranno ospiti del vertice di Vilnius.
“Non riesco a immaginare una pace duratura in Europa e la possibilità di fornire sicurezza al continente europeo senza l’adesione dell’Ucraina alla NATO”. Vice ministro degli Esteri Egidijus Meilūnas.
Altrettanto importante sarà definire meglio la nuova strategia NATO. Dopo lo scoppio della guerra è in fase avanzata una strategia che non sia più focalizzata nel “respingere un attacco in attesa dell’arrivo dei rinforzi dell’Alleanza” ma che punti ad avere la capacità di dare una risposta immediata: “…d’ora in poi c’è la necessità di cambiare strategia e prevedere una difesa avanzata, per impedire alla Russia di essere nuovamente una minaccia più significativa per la NATO”.
Il presidente ucraino Zelenski è stato invitato a partecipare, ma non si hanno ancora dettagli sulla sua eventuale visita. Anche per ragioni di sicurezza.
Sicurezza, ma non solo
Il Capo della Difesa di Lituania, Valdemaras Rupšys, ha annunciato che nella capitale sono dispiegati circa tremila soldati a cui è affidata la sicurezza dell’evento. La Polonia, in accordo con il Governo lituano, ha inviato un contingente di forze speciali. La Germania ha inviato un sistema di difesa Patriot per proteggere i cieli. Il radar Patriot può rilevare, riconoscere e colpire bersagli a una distanza di circa cento chilometri. Il sistema è attualmente impiegato anche in Ucraina. Saranno inoltre pronti a ogni emergenza gli aerei alla base NATO di Šiauliai.
Questo dispiegamento militare e le annunciate restrizioni non hanno cambiato la vita dei lituani che si stanno godendo l’estate e le lunghe giornate. Tutti in attesa febbrile, questo è certo, ma senza paura.
Intanto a Vilnius sono arrivati i corridori della maratona partita da Kyiv con la bandiera Ucraina donata dai soldati ucraini che stano combattendo in Donbas. Sulle maglie dei corridori spicca il numero “33”, cioè il numero del trentatreesimo membro della NATO: l’Ucraina. La bandiera sarà esposta l’11 luglio fino alla fine del vertice in piazza Lukiškių. Di fronte al palazzo che fu sede del KGB durante l’occupazione sovietica della Lituania e prima ancora fu sede delle SS naziste.
La diaspora Lituana
Molti lituani vivono all’estero, ma sono molto legati alla loro madrepatria. Abbiamo parlato con Irma Petraitytė-Luksienė che fa parte del Board delle Comunità Lituane nel mondo.
“Il vertice della NATO a Vilnius è un evento storico molto importante per la Lituania e i lituani. In un momento in cui la Russia sta conducendo una guerra brutale contro l’Ucraina, contro l’Europa e contro la democrazia, i leader di tutto il mondo si incontrano a Vilnius per prendere importanti decisioni su questioni di sicurezza e geopolitiche. Attendiamo con impazienza la massima sicurezza nella regione baltica. Auspichiamo una prospettiva chiara per l’Ucraina sull’adesione alla NATO, che è nell’interesse della sicurezza della Lituania e dell’Europa. Parlo molto con le persone a Vilnius. Dicono che la società lituana è unita sull’adesione dell’Ucraina alla NATO. È importante prendere decisioni sulla libertà della Bielorussia, sulle prospettive future. Ed è molto importante rafforzare la resilienza delle società alle aggressioni ibride. E, naturalmente, è molto importante che i rappresentanti della diaspora lituana partecipino al forum pubblico della NATO”.
Visita di Jens Stoltenberg e esercitazione Griffin Storm a Pabradė
Intervista al vice ministro degli esteri di Lituania Egidijus Meilūnas
Straipsnis parengtas pagal Lietuvių fondo finansuojamą projektą „Mes – lietuviai“
