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Maria Clementina Sobieska, la regina d’Inghilterra senza trono e la sua tomba nella Basilica S. Pietro

Quando si cercano le tracce della Lituania in Italia, capita che le impronte portino non solo ai luoghi più inaspettati, ma anche a trovare storie degne di cineasti. Nella navata sinistra della Basilica di S. Pietro in Vaticano, sopra la porta dell’ascensore da cui scendono i turisti dalla cupola, è sepolta Maria Clementina Sobieska (1702–1735), nipote del re di Polonia e del Granduca di Lituania Giovanni III Sobieski. Il re Giovanni III Sobieski liberò Vienna dall’assedio dei turchi musulmani, diventò famoso e rese famosi i nomi della Repubblica delle Due Nazioni in tutto il mondo cristiano. La passione di Maria Clementina Sobieska per la fede cattolica aveva meritato l’onore speciale, riservato solo ai papi, di essere sepolta in Vaticano.

Raimonda Bojažinskytė
ITLIETUVIAI.IT

La tomba di Maria Clementina Sobieska nella Basilica di S. Pietro è decorata con una lapide di straordinaria bellezza, alta quasi due metri, realizzata tra gli anni 1739–1744. I suoi autori sono tra i più famosi rappresentanti del tardo barocco del Settecento: lo scultore Pietro Bracci e l’architetto Filippo Barigioni. 

Nel monumento è rappresentata la figura dell’Assunzione che tiene in mano il cuore ardente. Le figure del monumento sono in marmo bianco, il tessuto in alabastro, la corona e il cuore ardente sono realizzati in bronzo dorato. Il medaglione in mosaico è un ritratto di Maria Clementina, realizzato da Paolo Cristofari.

M. C. Sobieska era la figlia di Giacomo Luigi Sobieski, il figlio maggiore del sovrano della Repubblica delle Due Nazioni, Giovanni III Sobieski. Sua madre, Edvige del Palatinato-Neuburg, era imparentata con molti sovrani europei. Il Papa Clemente XI fu il padrino di Maria Clementina Sobieska.

Sposata in esilio con il re Giacomo III d’Inghilterra (1688-1766), divenne regina d’Inghilterra, Scozia e Irlanda. Giacomo III era il figlio di Giacomo II, l’ultimo re cattolico del Regno Unito (Inghilterra, Scozia e Irlanda) che era stato esiliato dal Regno Unito dai protestanti. Sia Giacomo II che suo figlio Giacomo III furono riconosciuti da papi come re d’Inghilterra, dai palazzi reali europei e dai giacobini che volevano il ritorno dei cattolici al trono inglese.

Il matrimonio segreto ebbe luogo nel 1719 a Montefiascone, cittadina a 100 km a nord di Roma, tra l’1 e il 2 settembre, prima di mezzanotte, nella cappella privata del vescovo Sebastiano Pompilio Bonaventura. La nipote del re Giovanni Sobieski era arrivata a Montefiascone un paio d’ore prima della cerimonia riservatissima, ed era la prima volta che vedeva il suo futuro marito. Il pittore italiano Sebastiano Conca dipinse un quadro raffigurante la cerimonia nuziale, e questo dipinto è conservato oggi nella cattedrale di Santa Margherita a Montefiascone.

In questa cattedrale è conservato il tesoro, dove ci sono anche i doni portati da Maria Clementina Sobieska nel 1731: un parato in quarto ricamato con fili d’oro con intricati motivi su seta persiana bianca; un paliotto lungo 3 metri che decora la mensola frontale dell’altare maggiore, ricamato con fili d’oro sulla seta bianca, i pagliotini ricamati con motivi turchi da entrambi i lati con fili d’oro sul prezioso panno scarlatto di lana. Maria Clementina ricamò questi abiti liturgici insieme alle suore nel monastero di Santa Cecilia a Roma, dove lei aveva vissuto per un paio d’anni, cercando solitudine e devozione alla preghiera.

Giunti a Roma, i novelli sposi si stabilirono in piazza Santi Apostoli, nel Palazzo Muti, donato loro dal papa Clemente XI. In questo palazzo sarebbero nati entrambi loro figli. Maria Clementina Sobieska a Roma era chiamata la regina d’Inghilterra, era una frequentatrice delle feste romane, come balli di carnevale e spettacoli vari. Si impegnava ad organizzare concerti di musicisti famosi nella sua residenza romana e spesso visitava i teatri dell’opera romani con suo marito.

Presto, ritirandosi da tutti i piaceri mondani, dalla musica e dal matrimonio, Maria Clementina Sobieska iniziò una vita contemplativa di solitudine e preghiera. Il suo sogno più grande era morire in una chiesa. Si struggeva e digiunava, morì per il deperimento nel 1735 all’età di appena 32 anni.

Il suo funerale si tenne nella Basilica di Santi XII Apostoli a Roma. Nella seconda cappella della navata destra di questo santuario, sul secondo pilastro, si trova una lapide in marmo realizzata dallo scultore Filippo Della Valle, raffigurante serafini e angeli con un’urna (1737). In questa urna è conservato il cuore di Maria Clementina Sobieska, nipote del re di Polonia e del Granduca di Lituania Giovanni Sobieski.

Traduzione dal lituano di Ieva Musteikytė

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