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La tomba del primo cardinale lituano nell’imponente chiesa romana

Alti funzionari lituani arrivati ​​nella Città Eterna non a caso aggiungono all’elenco dei posti da visitare la spettacolare chiesa barocca del Gesù. È proprio qui, vicino all’altare maggiore, che fu sepolto Jerzy Radziwiłł (1556–1600), che divenne il primo cardinale della Lituania all’età di appena 27 anni. Proprio questa chiesa inoltre è considerata il primo edificio del Barocco nel mondo. È stato proprio il Barocco che in seguito influì notevolmente Vilnius e il Granducato di Lituania. Secondo il prof. Alfredas Bumblauskas, la prima chiesa barocca che fu costruita nell’Europa nord-orientale, era nelle tenute di Radziwiłł a Njasviž (l’attuale Bielorussia).

Traduzione dal lituano

Ieva Musteikytė
ITLIETUVIAI.IT

Entrati nella chiesa gesuita del Gesù a Roma, vicino al’altare maggiore, in fondo alla navata destra di fronte all’ingresso della cappella del Sacro Cuore di Gesù troviamo la tomba del primo cardinale lituano Jerzy Radziwiłł (lit. Jurgis Radvila).

È interessante ricordare che proprio in questa chiesa nel 2013 è stata celebrata la commemorazione liturgica di S. Casimiro, santo patrono della Lituania, a cui hanno partecipato più di 600 lituani della regione di Samogizia (Žemaitija), giunti a Roma proprio in occasione del ‘600 anniversario del Battesimo di questa regione lituana.

Il cardinale J. Radziwiłł è sepolto sotto il pavimento del santuario, e la lapide araldica in marmo recita: “Cardinalis Radzivili Episcopi Cracoviensis Ducis Olicae et Niesvisi” (dal lat. cardinale  Radziwiłł, vescovo di Cracovia e duca di Olyka e Njasviž). È importante per la storia della Lituania che J. Radziwiłł sia stato vescovo di Vilnius prima di diventare vescovo di Cracovia.

Che nesso c’è tra il discendente dell’importante famiglia nobile del Granducato di Lituania e Roma? J. Radziwiłł è nato il 31 maggio nel 1556 a Vilnius. Suo padre Mikolaj Krzysztof Radziwiłł era il nobile più influente e più ricco del Granducato di Lituania, era voivoda di Vilnius, e Cancelliere del Granducato di Lituania, inviato alla Livonia, la madre Elisabetta era la figlia del Cancelliere di Cracovia e del Cancelliere polacco Krzysztof Szydłowiecki.

Dopo la morte prematura di entrambi genitori (1565), il nobile, insieme ad altri fratelli fu accudito da suo zio in Lituania, il leader evangelico riformato Mikolaj Radziwiłł Rudy, e più tardi dal fratello del nobile Mikolaj Krzysztof Radziwiłł (Sierotka).

Nel 1574 Il J. Radziwiłł e i suoi fratelli minori hanno adottato solennemente la fede cattolica. Ben presto fu ricevuto il consenso del papa Gregorio XIII per la sua nomina a coadiutore (assistente) del vescovo di Vilnius. Allora egli aveva solo 18 anni.

1575 J. Radziwiłł arriva a Roma per approfondire le sue conoscenza di filosofia e teologia. Studia filosofia privatamente e dal 1576 studia la teologia nel Collegium Romanum.

A Roma, il futuro cardinale ottenne un grande successo. Mentre studiava nella città eterna, stabilì un legame abbastanza stretto con lo stesso Papa Gregorio XIII e diventò presto uomo della sua cerchia di fiducia.

Secondo lo storico prof. L. Jovaiša “Egli aveva trascorso cinque o sei anni a Roma. Conosceva bene la vita del centro ecclesiastico. Conosceva anche le informazioni che arrivavano a Roma da varie parti del mondo“.

Insieme all’élite politica del Granducato di Lituania, G. Radziwiłł in quel momento cercò in tutti i modi di influenzare la curia romana per nominare come vescovo di Samogizia non J. Woroniecki, favorito dei polacchi, ma il duca M. Giedraitis, cittadino lituano che parlava la lingua dei “samogizi”.

1579 Dopo la morte del vescovo di Vilnius W. Protasewicz, J. Radziwiłł diventò il suo successore. Le solenni cerimonie del suo ingresso ebbero luogo nella cattedrale di Vilnius il 2 agosto 1581. Il giovane vescovo di Vilnius partecipò attivamente alla vita pubblica del Granducato di Lituania. Nel 1582 Stefano Báthory, sovrano della Confederazione Polacco-Lituana, lo nominò suo amministratore delegato in Livonia.

Fu Stefano Báthory, che stimava molto J. Radziwiłł e lo considerava uno dei suoi più stretti consiglieri, a sostenere l’idea di conferirgli il titolo di cardinale, mentre a Roma la sua candidatura fu appoggiata dall’Ordine dei Gesuiti.  

Il 12 dicembre 1583 Papa Gregorio XIII annunciò la nomina di  J. Radziwiłł  come presbiterio della Santa Chiesa di Roma. All’epoca egli aveva solo 27 anni. Il 26 giugno 1586 a Roma si tenne la cerimonia di posa della berretta cardinalizia, che insignì al vescovo di Vilnius J. Radziwiłł il titolo di San Sisto.

Il cardinale J. Radziwiłł partecipò due volte al conclave quando furono eletti i papa Innocenzo IX (1591) e Clemente VIII (1592).

Nel 1591 J. Radziwiłł sposta le sue attività da Vilnius a Cracovia. Gli storici tendono spesso ad associare Radziwiłł alla cultura polacca, ma il caso di J. Radziwiłł è diverso. Secondo L. Jovaiša, il cardinale si considerava lituano, rappresentava gli interessi del Granducato di Lituania e partecipava alle consultazioni con i magnati lituani. Fu soltanto un eccezione che egli divenne vescovo di Cracovia alla fine della sua vita.

Secondo lo storico Vydas Dolinskas “La decisione di scambiare il trono del vescovado della nativa Vilnius con quello di Cracovia è stata apparentemente determinata dal desiderio della famiglia Radziwiłł di avere un parente favorevole sul fianco del sovrano polacco-lituano Sigismondo Vasa”.

Nell’autunno del 1599, il cardinale tornò a Roma per partecipare alla celebrazione del Giubileo, apertura della Porta Santa (in lat. Porta Sancta), che si teneva nella Basilica di San Pietro. Si ammalò inaspettatamente di raffreddore che lo costrinse a letto e poi di polmonite. Morì il 21 gennaio 1600 all’età di 43 anni. Il Papa Clemente VIII, ben conosciuto del J. Radziwiłł, fu una delle ultime persone a visitare il cardinale sul letto di morte.

Secondo L. Jovaiša “La vicinanza con l’allora Papa Clemente VIII era evidente dal fatto che il Papa aveva accolto la richiesta di J. Radziwiłł ed era arrivato il giorno prima della sua morte a visitarlo di persona e dargli la benedizione. Si racconta in seguito che dopo l’autopsia il papa volle prelevare le tre pietre che gli erano state tolte dalle viscere. Questa non era solo una vicinanza formale, ma anche una vera amicizia”.

Come espressamente riportato nel testamento del cardinale, le sue spoglie furono sepolte nella chiesa romana dei Gesuiti del Gesù. Le funzioni funebre furono tenute dal cardinale Roberto Bellarmino, amico della giovinezza di J. Radziwiłł, il quale più tardi fu proclamato santo.

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