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Tra i quaranta più celebri alunni stranieri dell’università di Padova anche la nobiltà lituano-polacca

L’università di Padova, tra i più antichi atenei in Europa, nel 2022 festeggerà i suoi 800 anni. Una delle tante iniziative celebrative prevede il restauro della Sala dei Quaranta di Palazzo Bo. La celeberrima sala prende il nome dall’esposizione dei quaranta ritratti che rappresentano gli alunni stranieri dell’università, realizzati nel 1942 dal pittore Gian Giacomo dal Forno (1909-1989).

Giedrė Rutkauskaitė
ITLIETUVIAI.IT

Fin dalla sua fondazione, nel 1222, l’ateneo padovano ha sempre accolto studenti da tutte le parti d’Europa. All’inizio del Quattrocento tra gli iscritti all’università si contavano ben otto nazionalità diverse. Lo storico Sante Bartolomeo scrive che nel Cinquecento il numero degli studenti fuori sede era talmente aumentato da costituire oltre l’87 per cento di tutte le matricole, mentre il viaggiatore e scrittore inglese del XVII, Thomas Coryat, descrive Padova come una città che ospita più studenti stranieri di qualsiasi altra università del mondo cristiano.

Nell’università di Padova hanno studiato anche numerosi studenti del Granducato della Lituania e successivamente della Confederazione Lituano-polacca. Secondo l’Enciclopedia universale lituana, nel XVI sec. qui studiarono 20 studenti del Granducato e nel XVII sec. 30. Tra questi alcuni dei più celebri condottieri militari e funzionari di Stato come Jan Karol Chodkiewicz, Mikołaj Krzysztof Radziwiłł, Lew Sapieha o il vescovo Eustachijus Valavičius. 

Tra medici, diplomati, scrittori e filosofi da 24 paesi europei diversi, ritratti nella Sala dei Quaranta, troviamo anche due personalità di spicco della storia del Granducato della Lituania. La prima è il fondatore dell’editoria nel Granducato lituano, Franciszek Skoryna (circa 1490 –1552), dottore in medicina laureato nell’ateneo italiano.

La seconda personalità è il granduca lituano di origini ungheresi Stéfano Báthory (1533-1586). Non ci sono chiare testimonianze dei suoi studi a Padova, tuttavia è noto che nel 1549 il duca della Transilvania soggiornò a Padova, probabilmente durante il suo viaggio a Mantova per assistere al matrimonio tra il duca di Mantova Francesco III Gonzaga e Caterina d’Asburgo. Il matrimonio tra i due fu breve, il duca di Mantova morì giovane e Caterina d’Asburgo divenne la terza moglie di Sigismondo II Augusto. Mentre Stéfano Báthory, dopo il matrimonio con la sorella di Sigismondo II Augusto, Anna Jagellona, nel 1576 fu eletto il re della Confederazione Lituano-polacca. Tra i numerosi meriti del re ci fu anche quello di trasformare il collegio dei gesuiti in una vera università vilnense che nel periodo tra il 1919 e il 1939 prese il suo nome. 

Traduzione dal lituano da Toma Gudelytė

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