I monarchi della confederazione polacco-lituana nell’Olimpo degli abitanti di Padova
Sapevate che nella città di Padova si trova una piazza che rientra nella lista delle cinque piazze più grandi d’Europa? Chiamata in dialetto padovano piazza ‘Pra dea vae’, è il posto preferito per gli incontri e per gli eventi cittadini, ed è anche il simbolo più importante e un monumento alla storia della città. Questo spazio della città ci interessa per il suo rapporto con la storia della Lituania, che vi proponiamo di cercare sulla mappa della “Lituania in Italia”.
Giedrė Rutkauskaitė
ITLIETUVIAI.IT
La piazza Prato della Valle è sicuramente una delle piazze più rappresentative di Padova, e ha una ricca storia. Ai tempi dei romani vi sorgevano un tempio, un anfiteatro, un cimitero e l’impressionante teatro Zairo. La piazza era il luogo degli spettacoli, delle lotte dei gladiatori e delle torture dei primi cristiani.
Dopo gli attacchi dei barbari, nessuno di questi monumenti è sopravvissuto fino ai nostri giorni. Il nome Prato della Valle, che iniziò ad essere usato per la piazza durante il medioevo, descrive benissimo com’era. La parola prato è stata usata per descrivere lo spazio commerciale, dove cresceva l’erba, mentre la parola valle ha il significato di pianura paludosa. Nonostante l’aspetto non particolarmente gradevole, Prato della Valle era un posto amato dalla gente per incontri, eventi cittadini, partite e mercati.
Dal 970 d.C., il territorio della piazza di oggi appartenne al monastero di Santa Giustina Battista, stabilito lì vicino. I frati battisti, non avendo abbastanza fondi, non potevano fornire adeguate cure allo spazio. La situazione cambiò nel XVI sec. quando il territorio è diventato proprietà della città.
Nel 1775 Andrea Memmo (1729-1793), provveditore della Repubblica di Venezia a Padova, ambasciatore a Costantinopoli e Roma, letterato e nobile, si occupò di riordinare questa parte della città. Grazie al suo progetto, Prato della Valle è cambiato profondamente e ha ottenuto un aspetto simile alla piazza di oggi.
È stata formata l’isola centrale a forma di ellisse, circondata dal canale e decorata con due file di statue delle persone più famose nella storia di Padova, secondo il progetto dell’architetto Domenico Cerato. Tra queste Tito Livio, Francesco Petrarca, Galileo Galilei, Antonio Canova e altri. L’isola centrale è raggiungibile tramite quattro ponti, che attraversano il canale con le “passeggiate”.
Viste della piazza Prato della Valle | Foto di G. Rutkauskaitės
Nel creare la mappa della Lituania in Italia, l’elemento più interessante della piazza sono le sue statue. I primi lavori di ricostruzione della piazza furono compiuti in meno di due mesi, ma la costruzione delle statue è durata molto di più (1775-1838) e per la loro realizzazione servirono fondi ingenti.
Secondo i ricercatori della storia di Padova, Andrea Memmo decise di organizzare la raccolta dei fondi, una sorta di crowdfunding. All’ambasciata di Venezia a Roma erano in esposizione le viste della piazza di Prato della Valle, in modo da attrarre investitori che volessero immortalare i loro parenti famosi o altre celebrità.
La notizia del progetto si è sparsa in tutta Europa e ha raggiunto Stanislao II Augusto Poniatowski, re della confederazione polacco-lituana, che ha deciso di immortalare nella piazza il re Stefano I Báthory e Giovanni III Sobieski.
Come è successo che proprio questi monarchi siano entrati nella lista dei 78 padovani più famosi?
La risposta più frequente riguarda i loro studi all’Università di Padova, ma nuove ricerche non confermano questa versione. Se Stefano I Báthory ha quantomeno visitato Padova, Giovanni III Sobieski probabilmente non vi ha neppure messo piede.
Leggendo le ricerche del prof. Miroslav Lenart, direttore dell’archivio statale di Opole, si scopre la storia veramente colorita della creazione di queste due statue. È probabile che la loro inclusione nell’Olimpo di Prato della Valle fosse parte della sottile diplomazia culturale del suo fondatore.
La statua di Giovanni III Sobieski fu costruita nel 1785, mentre quella di Stefano I Báthory nel 1789, al tramonto della Confederazione polacco-lituana. Giovanni III Sobieski fu il celebre vincitore della battaglia di Vienna contro i turchi; nella mente di Stanislao II Augusto Poniatowski, questo doveva servire alle “relazioni pubbliche” per un’unione tra la Confederazione polacco-lituana e l’Impero Russo contro la Turchia, quando la tensione per la Crimea stava aumentando dopo che fu annessa alla Russia nel 1783.
Dopo che si capì che questa unione non aveva prospettive, e che l’obiettivo dell’Impero Russo era predatorio nei confronti della Confederazione delle due nazioni, si decise di intitolare la statua a Stefano I Báthory, particolarmente noto nelle battaglie contro Mosca. Ciò rappresentò una vendetta simbolica, realizzata lontano dalla patria che già stava crollando, verso l’imperatrice Caterina II.
Questa versione è confermata anche da fonti storiche, dalle quali è chiaro che, secondo il primo progetto, la statua che sappiamo rappresentare Stefano I Báthory in realtà fu creata per onorare Jan Zamoyski. Lui fu l’assistente più vicino di Stefano I Báthory, etmano della corona e cancelliere. Ma in seguito alla richiesta del fondatore Stanislao II Augusto Poniatowski, poco tempo dopo la statua è stata intitolata a Stefano I Báthory e inaugurata d’urgenza.
Possiamo dire che Jan Zamosky meriti di più di trovarsi nell’Olimpo di Prato della Valle: lui si laureò Dottore in Legge all’Università di Padova, e lavorò per un anno come rettore nella stessa università. Dopo essere tornato in Polonia, ha fondato la città ideale secondo tutte le idee rinascimentali, Zamość (il cui centro storico è iscritto nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO), nota come la Padova del Nord. Tuttavia, le personalità di Stefano I Báthory e Giovanni III Sobieski ampliano le prospettive storiche della composizione scultorea del Prato della Valle, donandole una dimensione più profonda.
Traduzione dal lituano di Viktorija Pranaitytė
Straipsnis parengtas pagal Lietuvių fondo finansuojamą projektą „Italijos lietuvių bendruomenės veiklos efektyvinimas, informacijos sklaida, internetinė leidyba“