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Isola di Baltistica in Toscana dove l’Università di Pisa coltiva un’attenzione particolare per la lingua lituana

La Cattedra di Filologia Baltica dell’Università di Pisa in Toscana è attiva da più di due decenni e offre agli studenti la possibilità di studiare la Filologia Baltica, la Lingua e la cultura lituana. Secondo il suo fondatore, il professor Pietro Umberto Dini, la Cattedra funge da catalizzatore di tutte le iniziative in Italia sulla Lituania e i Baltici, non solo insegnando agli italiani i segreti degli studi baltici, ma anche organizzando varie conferenze. Anche se in Italia ci sono molte persone interessate alla rara lingua lituana, la prognosi futura per la sopravvivenza di queste discipline eccezionali è comunque preoccupante.

Gabrielė Galinytė
ITLIETUVIAI.IT

Il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa dal 1998 ospita la Cattedra di Filologia Baltica dove attualmente si svolgono i corsi di Filologia Baltica e Lingua e Cultura Lituana. Quest’ultimo corso è stato attivato come disciplina separata dal 2018-2019.

La Cattedra di Filologia Baltica all’Università di Pisa è stata fondata, non a caso, nel 1998: questo era l’anno in cui il professor P. U. Dini ha iniziato a lavorare all’Università. In precedenza il professore aveva insegnato a Potenza, presso l’Università degli Studi della Basilicata. Allo stesso tempo c’era un noto professore italiano di baltistica, il defunto Guido Michelini, il cui lavoro all’Università di Parma fu di grande importanza per l’esistenza della baltistica in Italia.

Il prof. P.U. Dini racconta che quando andò a lavorare all’Università di Pisa, come insegnante di lingua russa c’era il prof. Nikolaj Mikhailov; tra i due nacque una sincera amicizia dovuta ai loro comuni interessi scientifici. I due scienziati insieme pubblicarono una rivista annuale, Res Balticae, in cui erano contenuti articoli su vari argomenti di baltistica.

Sono stati pubblicati tredici volumi della rivista fino ad oggi, ma in seguito la rivista è passata in pubblicazione continua e pubblicata senza una periodicità fissa. Dal 2014 viene pubblicata anche una serie di libri Studia Baltica Pisana (monografie e raccolte di articoli).

Secondo il professor P.U. Dini, gli studenti che sono interessati alla linguistica vengono a studiare alla Cattedra di Filologia Baltica. Il numero di studenti è abbastanza costante: di solito una decina.

I commenti degli studenti che studiano Baltistica e Lingua lituana all’Università di Pisa, raccolti dalla scienziata Rasa Klioštaraitytė, mostrano che i giovani italiani sono motivati e vedono varie ragioni per imparare il lituano.

Docenti della Cattedra di Filologia Baltica dell’Università di Pisa: Adriano Cerri, Diego Ardoino, P. U. Dini e la dottoranda Julija Šabaševičiūtė | foto di P. U. Dini

“Vorrei studiare la storia, le lingue e la cultura di paesi che sono spesso ingiustamente emarginati nel contesto generale europeo, e vorrei non solo imparare a parlare il lituano, ma anche conoscere le caratteristiche principali del popolo e della cultura di questo paese”, aveva detto Adriano Cerri, all’epoca studente e attualmente docente all’Università di Pisa,

 “Ho letto il libro “L’anello baltico” di P.U. Dini. Il mio interesse per la storia polacca mi ha avvicinato alla Lituania. Mi sono reso conto di quanto questo paese abbia sofferto per essere stato lasciato fuori dalla storia. Per questo voglio avvicinarmi alla cultura di questo paese attraverso la lingua. Penso che il lituano sia una lingua straordinaria, per non parlare di altre cose”, ha detto un altro studente, Stefano Agresti.

“Gli studenti di lingua lituana all’Università di Pisa sono desiderosi di continuare i loro studi. Molti di loro viaggiano in Lituania. Inoltre, numerosi studenti dell’ERASMUS dell’Università di Vilnius e dell’Università di Kaunas Vytauto Didžiojo vengono a Pisa”, ha raccontato al portale ITLIETUVIAI.IT prof. P. U. Dini, titolare della Cattedra di Filologia Baltica.

 “La fonetica della lingua lituana può essere relativamente facile per un italiano, ma la morfologia è un osso duro se non si ha almeno una conoscenza elementare delle lingue classiche o slave”, sottolinea il professore le difficoltà incontrate dagli studenti italiani che studiano il lituano. “Ma le somiglianze possono certamente sorgere a livello lessicale”.

La Cattedra di Filologia Baltica dell’Università di Pisa collabora con successo con l’Università di Vilnius, l’Istituto di Lingua Lituana, l’Istituto di Cultura Italiana di Vilnius e l’Università di Kaunas Vytauto Didžiojo.

“Siamo davvero felici di collaborare con tutti i centri baltici del mondo. Abbiamo un progetto congiunto con l’Università di Francoforte, e abbiamo ottimi legami con Praga, Parigi, Valencia, Berna e altre università”, racconta il professor P.U. Dini a proposito delle reti di collaborazione stabilite, “La cooperazione bilaterale tra le università apre molte nuove opportunità per le attività scientifiche e culturali”.

La Cattedra di Filologia Baltica organizza anche vari eventi dedicati alle lingue baltiche. La più grande conferenza internazionale sugli studi baltici ha avuto luogo nel maggio 2019 e vi hanno partecipato studiosi provenienti da Lituania, Germania, Repubblica Ceca, Svizzera e da sei università italiane.

“In Italia, cerchiamo di fungere da catalizzatore per tutte le iniziative sulla Lituania e sul Baltico. Dal 2013, la Cattedra organizza conferenze di baltistica in questa direzione e con questo obiettivo”, dice il professore.

Secondo l’organizzatore della conferenza, il prof. P.U. Dini, eventi di questo tipo sono essenziali per rafforzare gli studi e le ricerche baltiche in Italia e per assicurare la loro continuità a Pisa.

Un momento della Conferenza Internazionale di Studi Baltici “PRA17 / IV Incontro di Baltistica”, 2019. | Foto dell’Università di Vilnius

Nella sua ricerca pubblicata “Lingua lituana in Italia. Momenti di interesse linguistico”, il prof. P. U. Dini solleva il “problema della sopravvivenza”. La “sopravvivenza” della Baltistica come disciplina, secondo lo scienziato, resta incerta. 

“L’esistenza di queste discipline sembra dipendere interamente dall’attività accademica del singolo docente che le rappresenta e non ha sostituzione. Se non si interviene, la lingua lituana e gli studi baltici in Italia avranno purtroppo un futuro di breve termine”, condivide la prognosi il professore nel suo articolo accademico.

Traduzione dal lituano di Ieva Musteikytė

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