Home / AKTUALIJOS  / Trenodie solitarie di Sigitas Parulskis al festival di poesia

Trenodie solitarie di Sigitas Parulskis al festival di poesia

Nel 2023 tocca a Genova, città di Eugenio Montale e Edoardo Sanguineti, la prestigiosa nomina di capitale italiana del libro. Per l’occasione gli spazi della città vecchia si aprono generosamente al brusio letterario e varie altre iniziative culturali. A queste si aggrega anche il tradizionale festival di poesia Parole Spalancate, svoltosi il 8-18 di giugno presso il Palazzo Ducale, sotto la direzione di Claudio Pozzani e del Circolo dei Viaggiatori nel Tempo. Il festival ‒ che tra i suoi ospiti vanta diversi Premi Nobel come Derek Walcott, Wole Soyinka, John Maxwell Coetzee e Czesław Miłosz ‒ quest’anno ha offerto un programma particolarmente ricco, incentrato sui temi del Mare e dell’Eros: più di cento incontri con autori locali e stranieri, tra letture e spettacoli. Nel programma internazionale troviamo anche il nome di Sigitas Parulskis (classe 1965), poeta, narratore e drammaturgo lituano, vincitore del più prestigioso premio culturale lituano e Uomo della Tolleranza 2012 (per un importante romanzo sulla Shoah), a incontrare il pubblico l’11 giugno, su invito del suo editore italiano “Joker Edizioni” e dell’Istituto della Cultura Lituana.

Toma Gudelytė
ITLIETUVIAI.IT

Parulskis è venuto al festival per presentare il suo terzo libro recentemente pubblicato in Italia: una raccolta di poesie dal titolo Trenodie senza coro, titolo scelto dal traduttore dell’antologia, Pietro U. Dini, celebre baltista e studioso del patrimonio letterario lituano.

Pietro U. Dini da diversi anni con ammirevole costanza e professionalità traduce in italiano i grandi classici lituani, le voci contemporanee e insegna la lingua e collabora con diverse case editrici. Il termine trenodie, dal greco thrēnōidía, secondo il traduttore, dialoga con l’antica tradizione del compianto funebre, prossima al mondo protoindoeuropeo e
tuttora conservatosi in alcune regioni della Lituania sotto la forma di raudos (lamento funebre).

Dal motivo del compianto per i morti, così viscerale nell’opera di Parulskis, decidiamo di iniziare la nostra chiacchierata con il pubblico genovese. Insieme a me, autrice di queste righe, il traduttore e studioso delle lingue baltiche presso l’Università degli Studi di Pisa Adriano Cerri. Sarebbe possibile, almeno in parte, definire i versi del poeta come una sorta di lamento funebre moderno? E in tal caso per cosa piange il poeta? Come mai queste sono delle trenodie solitarie, senza nessun coro? Ed è vero, come nella poesia Privatizzazioni ironizza Gytis Norvilas, che nel pantheon dei poeti lituani Sigitas Parulskis è colui che ha privatizzato la Morte e i defunti?

Nell’antologia, che ripercorre varie tappe dell’opera dell’autore, la morte è una presenza costante e si manifesta nelle più svariate forme, come fantasma o come una sorta di pietra miliare del vissuto.

All’autore sfugge un sorriso. Tuttavia, ci tiene a precisare, i temi legati al mondo dei morti gli sembravano essenziali all’inizio del percorso poetico e, senza dubbio, sono l’eredità della sua infanzia: Parulskis racconta al pubblico dell’usanza nelle campagne lituane di vegliare sui propri morti dentro casa per tre giorni e dei rituali nel giorno di Tutti i Santi, rigorosamente rispettati, che da bambino gli incutevano tanta paura, con numerose impronte del vecchio paganesimo baltico.

Nell’antologia, che ripercorre varie tappe dell’opera dell’autore, la morte è una presenza costante e si manifesta nelle più svariate forme, come fantasma o come una sorta di pietra miliare del vissuto: a volte è un ritratto del padre scomparso che vaga nei campi, a volte è la lista dei bibliotecari defunti presso l’ateneo di Manchester o un piccolo cimitero dove improvvisamente si erge un muro, a dividere le lapidi ebraiche da quelle cristiane e ortodosse.

Simili versi sono caratterizzati da un biografismo esistenziale, da una solitudine quasi radicale nonché una costante ricerca di senso. Invitato a leggere al pubblico una poesia, Parulskis sceglie i versi di “stella”, accolti con un caloroso applauso:

„un cavallo con una macchia bianca in fronte / di nome stella / ci piaceva accarezzarlo, si toccava la macchia bianca / e si diceva: accarezziamo una stella // un mio amico correva veloce, quasi come un destriero / a scuola era una stella nella corsa, nessuno riusciva a raggiungerlo / una volta inciampò, cadde e in fronte gli comparve / una stella, una ridicola ferita a cinque punte // jè morto servendo in un esercito straniero, nella straniera / guerra in Afganistan / il soldato che riportò il cadavere affermò che/ uno sniper l’aveva colto proprio in fronte // socchiudo gli occhi, allungo una mano / e col mio amico siamo ancora lì a carezzare la macchia bianca / accarezziamo una stella / ie lui è così veloce che nessuno può raggiungerlo // né la verità / né la luce / né la stella che s’immerge / nel firmamento“

L’immagine della stella introduce nella nostra conversazione dei nuovi significati e possibili interpretazioni: attraverso il dialogo coi morti si desidera forse affrontare anche il tormentoso passato, individuale e collettivo, che desiste a passare?

Mostriamo al pubblico la copertina dell’edizione italiana di Tre pièces (pubblicato nel 2016 da “Titivillus”, a cura di Stefano Moretti e Toma Gudelyte): sullo sfondo sbiadito, che funge da tabula rasa della memoria, spicca una stella rossa, Žvaigždė (1990), opera dell’artista lituano Česlavas Lukenskas, una morbida e sgualcita impagliatura del simbolo sovietico, quasi una ferita sanguinante.

La simbologia della stella (legata ai temi dell’occupazione, repressioni e deumanizzazione) connota fortemente l’intera opera parulskiana, a partire dalla celebre pièce P.S. fascicolo O.K., messa in scena dal celebre regista Oskaras Koršunovas quasi subito dopo l’Indipendenza, fino al romanzo autobiografico Tre secondi di cielo (uscito nel 2005 presso „Isbn Edizioni“), magistralmente tradotto da Guido Michelini e Birutė Žindžiūtė-Michelini.

Nel romanzo si narra, con un tono a tratti ironico o esplicitamente doloroso, la realtà dell’ultima generazione lituana che ha prestato il servizio militare nell’esercito sovietivo (“esercito straniero”) e i diversi traumi che ne seguirono. Alla domanda su quale fosse il suo personale rapporto con il passato, l’autore ribadisce che nessun individuo, come nessuna comunità, è in grado di funzionare senza una presa di coscienza critica, poiché il passato spesso incarna un conflitto, inevitabilmente diventando un campo di battaglia. Solo accettando un confronto onesto con la memoria collettiva e prendendosi cura delle ferite, anche degli altri, possiamo guarire come persone e come collettività.

Concludiamo l’incontro con l’omaggio al mestiere del traduttore letterario, una delle tante forme d’arte praticate da Sigitas Parulskis, accanto alla scrittura e alla fotografia.

Durante l’incontro Adriano Cerri guida abilmente il pubblico italiano nel panorama poetico lituano, rivelando intrecci e assonanze generazionali, tracciando una mappa dei motivi religiosi e mitologici, per addentrarsi meglio e scoprire diversi sostrati dell’immaginario di Parulskis. L’identità sovietica è solo una delle possibili chiavi di lettura, di gran lunga più rilevante sembra la componente intertestuale, l’insieme architettonico dei significati.

Da lettore, Cerri confessa di intravedere certe somiglianze con la celeberrima opera di Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River. L’accenno ai morti di Spoon River non è casuale: a Genova i personaggi di Masters sono ben conosciuti grazie alle ballate di Fabrizio De André, cantautore dei caruggi, per cui i richiami al pubblico suonano sicuramente familiari e d’intesa.

Concludiamo l’incontro con l’omaggio al mestiere del traduttore letterario, una delle tante forme d’arte praticate da Sigitas Parulskis, accanto alla scrittura e alla fotografia. Il poeta ha tradotto in lituano diversi romanzi di Marina Stepnova, Premio Strega Europeo 2022 Michail Šiškin, la prosa di Daniil Charms, alcuni poeti tedeschi. Nei giorni dell’inizio dell’invasione della Federazione Russa in Ucraina Parulskis stava traducendo dal russo l’opera monumentale di Vasilij Grossman, scrittore di origini ebraiche e corrispondente di guerra, Vita e destino, romanzo bandito durante l’epoca sovietica.

Parulskis ricorda quei giorni come una dolorosa spaccatura. Tuttavia, nonostante un clima profondamente ostile nei confronti della lingua e della cultura russa, con i continui inviti da parte degli intellettuali lituani di boicottarle, l’autore è convinto che il romanzo Grossman sia quanto mai attuale, in grado di illuminare quel mondo buio sotto lo stalinismo nonché gli orrori del presente, per cui parla del lavoro del traduttore con sincera gratitudine.

Nel suo romanzo Grossman scrive: “La storia degli uomini non è dunque la lotta del bene che cerca di sconfiggere il male. La storia dell’uomo è la lotta del grande male che cerca di macinare il piccolo seme dell’umanità.

Ma se anche in momenti come questi l’uomo serba qualcosa di umano, il male è destinato a soccombere.” Questa visione del mondo è senz’altro affine a quella di Parulskis, anche lui cimentatosi col successo nel genere del romanzo storico (Il muro sussurrante).

L’antologia italiana è stata curata dall’editore ligure “Joker Edizioni”, il cui catalogo abbraccia diverse voci narranti baltiche: fino adesso la casa editrice ha pubblicato il poema Le stagioni di Kristijonas Donelaitis, il romanzo La strega e la pioggia di Jurga Ivanauskaitė, i saggi di Giedra Radvilavičiūtė Stanotte dormirò dal lato del muro, il romanzo Diario di una principessa ebrea di Saulius Šaltenis, alcuni libri di aforismi di Leonidas Donskis Piccola mappa esperienziale, Vite parallele, L’età della desensibilizzazione, i versi di Antanas Jonynas, Eugenijus Ališanka, Jonas Mekas, Vladas
Braziūnas, Vytautas Mačernis, Gintaras Grajauskas e altri.

Il festival internazionale di poesia Parole spalancate nel passato ha ospitato il poeta e il traduttore lituano Kornelijus Platelis.

„Lietuvių autorių menas ir literatūra Italijoje: kultūrinių įvykių atminties įprasminimas ir sklaida internetinėje leidyboje“ projektą finansuoja:

NĖRA KOMENTARŲ

SKELBTI