La tomba del famoso cardinale di Vilnius nella Basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma

Stanislao Osio (1504-1579), il cardinale e teologo conosciuto per meriti alla chiesa, vissuto a Vilnius nella sua infanzia, è sepolto nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. In fondo alla navata destra, in prossimità dell’altare centrale, si trova la tomba del sacerdote, considerato mediatore culturale tra cattolici lituani, polacchi e italiani.
Nerija Marciukaitė
ITLIETUVIAI.IT
Stanislao Osio era un mecenate dell’arte e della cultura, un grande diplomatico. Scrisse molte opere teologiche e lettere polemiche. Nella sua opera più importante Confessio fidei catholicae Christiana, espose le principali disposizioni della Chiesa cattolica. Considerava l’istituzione pontificia un simbolo dell’unità della Chiesa. Morì nel 1579 a Capranica, vicino Roma.
La Basilica di Santa Maria in Trastevere, dove si trova la tomba del cardinale, è la più antica chiesa cattolica dedicata alla SS. Vergine Maria. Secondo la leggenda, nel luogo dove a 340 m. fu costruita la prima chiesa nel 38 a.C., sorse la fontana dell’olio, “fons olei” come segno della venuta di Cristo. Su uno dei gradini del presbiterio troviamo il segno di quel luogo. Nel XII secolo era quasi ultimata la costruzione della basilica, utilizzando travertino e marmo delle terme di Caracalla.
Nel XVIII sec. Papa Clemente XI affidò all’architetto italiano Carlo Fontana il disegno del portico esterno, sopra il quale lo scultore creò enormi sculture di quattro pontefici: S. Callisto, S. Cornelio, S. Giulio e S. Calepodio.
Nel 1860 la chiesa fu restaurata dall’architetto Virginio Vespignani sotto papa Pio IX. Nella basilica sono conservate le epigrafi cristiane, resti di un’antica chiesa, sarcofagi e varie lapidi monumentali.
Stanislao Osio nacque in una famiglia di origine tedesca a Cracovia e trascorse la sua giovinezza a Vilnius. Suo padre Ulrich Osio, ammiraglio di Vilnius e supervisore delle costruzioni reali di Sigismondo il Vecchio a Vilnius, morì sempre a Vilnius.
Negli anni 1519–1524 il giovane Stanislao studiò all’Università di Cracovia e in seguito lavorò come insegnante presso il Palazzo del vescovo di Cracovia. Si interessava dell’umanesimo e manteneva rapporti con Erasmo da Rotterdam. Dal 1529 al 1534 studiò a Padova, Bologna e frequentò le lezioni di diritto presso Ugo Boncompagni, il futuro papa Gregorio XIII.
Dal 1538 era il segretario del re Sigismondo il Vecchio. Dal 1549 era il vescovo di Chełmno, e più tardi, dal 1551 – il vescovo di Varmia. Nel 1558 si trasferì per lavoro a Roma. Durante l’anno 1558–1559 Stanislao Osio fu invitato al palazzo del sovrano del Sacro Romano Impero a Vienna, in Austria. Nel 1561 il sacerdote fu consacrato cardinale per i suoi successi. Nel 1560–1561 Stanislao Osio fu nominato nunzio di papa Pio IV a Vienna.
Nel 1564 Stanislao Osio tornò in Polonia, persuase Sigismondo Augusto ad accettare le risoluzioni del Concilio di Trento e ad intensificare la lotta contro la Riforma. Nel 1564 invitò i gesuiti in Polonia e fondò un collegio (Collegium Hosianum) a Braunsberg (odierna Braniewo). Fu il primo collegio gesuita nella regione della Polonia, del Granducato di Lituania e Prussia ad aiutare a dare slancio allo sviluppo dei gesuiti. Mons. Walerian Protasewicz si compiacque particolarmente di questo messaggio come segno della Provvidenza per istituire collegi gesuiti nelle sue diocesi.
Il 4 ottobre 1569 Il vescovo W. Protasewicz aveva firmato l’atto di fondazione del Collegio dei Gesuiti di Vilnius. Nel preambolo della lettera aveva sottolineato che si era deciso di fondare il Collegio dopo essersi consultato con il re Sigismondo Augusto e dopo aver ascoltato le sollecitazioni dei cardinali Stanislao Osio e Giovanni Francesco Commendone e del nunzio Vincenzo dal Portico”.
Nel 1566 Papa Pio V nominò Stanislao Osio come rappresentante del papa in Polonia e dal 1569 egli fu rappresentante del re di Polonia presso la Santa Sede, mentre dal 1571 al 1572 fu camerlengo del collegio cardinalizio. Il cardinale Stanislao Osio nel 1572 partecipò al conclave in cui fu eletto papa Gregorio XIII.
Traduzione dal lituano da Ieva Musteikyte
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