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La tomba del frate lituano Bronislavas Kačergis in Vaticano e l’importanza della Congregazione dei chierici mariani per la salvaguardia dell’identità lituana

Nel territorio del Vaticano, presso la piazza dei primi martiri di Roma, si trova il cimitero tedesco chiamato Campo Santo Teutonico (Via della Sagrestia 17), dove, accanto a ecclesiastici, monaci e pellegrini morti a Roma, riposano i resti del giovane frate lituano Bronislavas Kačergis. Il monaco fu inviato a Roma dalla Congregazione dei chierici mariani. Nel periodo in cui Villa Lituania fu occupata dal governo sovietico, la casa dei frati mariani a Roma divenne il centro della spiritualità e della cultura lituana. Qui i lituani d’Italia si radunavano per commemorare le feste principali, come il giorno dell’indipendenza (16 febbraio 1918). La residenza dei frati funzionò da centro religioso anche successivamente, finché fu istituito il Collegio Lituano di San Casimiro.

Nerija Marciukaitė
ITLIETUVIAI.IT

Il cimitero tedesco, chiamato anche teutonico, si trova nel territorio della Santa Sede, situato tra la Basilica e l’aula di Paolo VI. È il cimitero tedesco più antico di Roma, fondato ai tempi di Carlo Magno nel VIII secolo. Il cimitero accoglie numerose salme di pellegrini di nazionalità diverse, legati alla chiesa cattolica e morti a Roma, in particolare provenienti di paesi germanofoni. 

Tra essi si trova anche la salma del monaco lituano Bronislavas Kačergis, un giovane studente della Congregazione dei chierici mariani, uno dei primi allievi del beato Jurgis Matulaitis inviati a Roma.  La salma riposa nel viale centrale, nella tomba degli studenti del Collegio austro-ungarico (Collegium Germanicum et Hungaricum), più discostato dall’ingresso principale e vicinissimo alla croce centrale del cimitero.

Il frate Bronislavas Kačergis fu inviato a Roma dalla Congregazione dei mariani ma morì giovanissimo, appena diciottenne (26 ottobre 1906 – 21 maggio 1924). Ma chi erano i chierici mariani?

L’ordine mariano fu istituito in Polonia, nel vescovado di Poznan, nel 1673, per volere del beato Stanisław Papczyński (1631-1701). La Congregazione si pose come obiettivi la diffusione del culto dell’immacolata concezione della Madonna, l’istruzione dei giovani, l’educazione religiosa, l’attività missionaria e il raccoglimento spirituale.

In Lituania l’ordine si insediò 250 anni fa con il centro a Marijampolė. I mariani furono particolarmente attivi nella regione di Sūduva. La città di Marijampolė prende il suo nome da loro.

Il beato Jurgis Matulaitis (1871– 1925) fu un riformatore dell’ordine mariano, vescovo di Vilnius e nunzio apostolico in Lituania. I suoi progetti diedero vita alla provincia ecclesiastica della Lituania nonché alla stipulazione del concordato tra la Santa Sede e la Repubblica di Lituania nel 1927.

Il giornalista Saulius Augustinas Kubilius, collaboratore di Radio Vaticana da molti anni, ha accettato di aggiungere alcuni particolari al racconto dell’attività della Congregazione a Roma.

“I frati mariani avviarono la loro attività a Roma subito dopo il concordato, nel 1927. La loro casa nacque In Via Corsica n°1. All’epoca la Congregazione era guidata dal vescovo lituano Pranas Pranciškus Būčys (1875– 1951), che fu anche l’ideatore della trasmissione in lituano sulla radio vaticana, nel 1940.

Quando l’edificio dell’ambasciata lituana in via Nomentana fu sequestrato dai sovietici, i lituani della capitale si radunavano nella residenza dei mariani per festeggiare le festività nazionali e religiose.

La loro residenza restò il centro religioso lituano anche negli anni successivi, finché fu istituito il Collegio Lituano di San Casimiro. Nel dopoguerra, la residenza della congregazione accolse la sede italiana della BALF (fondazione comune di sostegno dei lituani d’America) che provvedeva a fornire aiuto materiale ai lituani collocati nei campi profughi in Italia.

È importante ricordare alcuni frati lituani legati alla residenza romana, come Kazimieras Reklaitis (1887– 1962) e Juozapas Vaišnora (1905– 1987).

La residenza della congregazione non fu sempre gestita da frati lituani: a volte veniva affidava a polacchi o a bielorussi. A quanto mi risulta, oggi a Roma non ci sono frati mariani lituani”, racconta Saulius Kubilius.

Tradotto dal lituano da Toma Gudelytė

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