A Bassano del Grappa apre uno splendido angolo di Lituania
Passeggiando per le strade di Bassano del Grappa, nel nord Italia, è possibile imbattersi in un angolo inaspettato di Lituania: il negozio di ambra baltica La via dell’ambra. La proprietaria, Ramunė Kupšytė, ha festeggiato il nono compleanno dell’azienda a dicembre. La storia di Ramunė è stimolante. Kupšytė non ha temuto di avviare un’attività in un paese straniero, nel periodo post-crisi, con un prodotto molto specifico ed esotico per gli italiani. Ramunė ammette che il negozio per lei non è solo un business, con la sua attività mantiene un forte legame tra la sua terra natale, molti abitanti di Bassano del Grappa e gli ospiti della città. «Coloro che entrano nel negozio imparano a conoscere non solo l’ambra, ma anche il nostro paese». Afferma. La nostra connazionale ha parlato delle specificità del commercio dell’ambra, delle tendenze dei gioielli e delle sfide a cui porta rendersi attivi in affari in un paese straniero.
Ana Vengrovskaja
ITLIETUVIAI.IT
Ha deciso in un attimo
Ramunė racconta che l’avvio della sua attività è avvenuto molto rapidamente: prima ha lavorato su commissione nel reparto commercio estero di un’azienda italiana, e dopo sei mesi ha aperto le porte del suo negozio. L’imprenditrice ricorda che sono passati appena pochi istanti dalla nascita dell’idea avuta alla decisione di realizzarla.
«È stata un’idea nata spontaneamente, sapevo infatti che dopo un mese avrei finito di lavorare nell’azienda dove mi ero impiegata perché era un anno di crisi, e la nostra ditta stava per chiudere. Sapevo che dovevo inventarmi qualcosa. E, come spesso accade nella vita, quando c’è molta “pressione”, i pensieri diventano chiari e organizzati. Ho deciso in due secondi e ho iniziato a implementare il mio progetto. E sei mesi dopo ho aperto un negozio». Così dice Ramunė circa l’inizio dell’attività.
Aver trovato un locale in ottima posizione è stato un segno
Avendo deciso che valeva la pena di implementare la sua idea, Ramunė si è rimboccata le maniche. Aveva bisogno di capire cosa la gente del posto sapeva dell’ambra. «Ho preparato un questionario e ho girato per la città e chiesto alle persone se fossero interessate all’apertura di un negozio di ambra, e quanto avrebbero potuto spendere per il prodotto». Dice la nostra concittadina.
Non è stato facile trovare un locale adeguato. Avendo inizialmente pensato di aprire un negozio vicino alla città in cui vive, in provincia di Belluno, la donna lituana si è resa conto che un’attività così speciale aveva bisogno di un posto strategicamente molto valido: «Mi sono resa conto che con un prodotto così specifico, non avrei potuto rischiare in una città come Bassano, scegliendo una location inadatta».
Basta fare cinquanta passi nella direzione sbagliata e ti ritrovi in un angolo morto. La scoperta di questo luogo è stata un miracolo
In questa fase ha ricevuto l’aiuto di alcuni parenti residenti a Bassano del Grappa. Ramunė infatti abitava a Belluno, che dista un’ora dall’attuale sede del negozio. «In quel periodo mia sorella abitava a Bassano, che io ancora non conoscevo bene. Bassano è una città di piccole dimensioni, ma è vivace e si trova in una posizione commercialmente strategica».
I parenti le hanno fornito consigli preziosi dato che, sebbene in città arrivino molti turisti, è particolarmente importante sapere dove amano fermarsi.
«Basta fare cinquanta passi nella direzione sbagliata e ti ritrovi in un angolo morto. La scoperta di questo luogo è stata un miracolo». Afferma Ramunė. Si era accordata per visitare gli attuali locali del negozio con un’agenzia immobiliare, ma il suo rappresentante non si era presentato all’appuntamento. Ramunė tuttavia non si è arresa, e ha trovato lei stessa il proprietario che possedeva la sede di quello che sarebbe prestoi divenuto il suo negozio.
«Abbiamo iniziato a parlare e mi ha affidato questo posto. Era come un segno.» Aggiunge l’imprenditrice.
L’ambra: qualcosa di esotico per gli italiani
Cosa sanno gli italiani dell’ambra, è possibile acquistarla in questo paese?
«Gli italiani non sanno nulla dell’ambra. O hanno viaggiato e sono andati in Polonia, nei paesi baltici, in Russia, o hanno visto il film Jurassic Park». Afferma Ramunė sorridendo. «Altrimenti, non sanno assolutamente nulla di questa resina. Da un lato l’ambra li sorprende, pensano che essa sia qualcosa di molto esotico. E proprio perché non ne sanno niente, talora si ha l’impressione che non la cerchino e non vogliano realmente acquistarla».
A prima vista può sembrare che un prodotto del genere sia troppo specifico per il mercato italiano, le persone intorno a Ramunė le ricordavano spesso che si preparava ad aprire il suo negozio in un periodo post-crisi e che iniziare una nuova attività con un solo prodotto, l’ambra, si sarebbe rivelato piuttosto rischioso. E così le hanno consigliato di vendere anche altri prodotti. Tuttavia, la nostra connazionale ha visto in questa situazione un’opportunità per creare qualcosa di unico che non si era mai visto prima in Italia.
Ho capito che avrei dovuto specializzarmi. D’altra parte questo era l’unico modo che mi avrebbe consentito di distinguermi. Se avessi iniziato a vendere qualcos’altro, il mio prodotto sarebbe stato come quello di molte altre gioiellerie. Era quanto mai importante che mi specializzassi. Mi sono detta: o la va, o la spacca.
«Ero incline a pensare che se c’è un prodotto con una sua domanda, prima o poi il mercato si apre… Ma avevo paura. Molte persone non capivano cosa stessi facendo, soprattutto nel 2013, subito dopo la crisi. Ma in quel momento mi sono anche resa conto del fatto che nessuno aveva ancora provato a fare qualcosa del genere”. Dice Ramunė. “Ho notato che l’ambra si trova nelle gioiellerie dei luoghi turistici in molte località italiane, ma lì è uno dei tanti prodotti offerti, e chi la commercia non sa nulla a tale riguardo. Non può presentare questa splendida resina correttamente.
Così ho capito che avrei dovuto specializzarmi. D’altra parte questo era l’unico modo che mi avrebbe consentito di distinguermi. Se avessi iniziato a vendere qualcos’altro, il mio prodotto sarebbe stato come quello di molte altre gioiellerie. Era quanto mai importante che mi specializzassi. Mi sono detta: o la va, o la spacca». Aggiunge la connazionale.
Si è rivelata determinante la cooperazione con la Lituania
Come ammette la stessa imprenditrice, la creazione di questa attività ha richiesto una buona dose di azzardo: erano probabili sia le previsioni di successo che quelle di fallimento. Abbiamo chiesto alla connazionale come abbia trovato il coraggio e la motivazione per rischiare. Ramunė sottolinea che questo negozio non è solo un lavoro, ma è una grande parte di lei stessa, dato che collega entrambi i mondi: l’Italia, dove vive da circa sedici anni, e la Lituania, la sua terra natale. Era arrivato il momento giusto della vita per avviare un’attività: l’azienda dove lavorava aveva chiuso, e lei stessa non era attratta dalla prospettiva di un nuovo lavoro dipendente. Bisognava creare un’attività in proprio.
Se non vi fosse stata un’idea, se non vi fosse stato l’obiettivo più alto di mantenere i rapporti, la cooperazione con il mio paese, di andare ogni anno sul Mar Baltico, al mio mare e alla mia terra, dove sono cresciuta, allora questo progetto non avrebbe mai avuto successo.
«Penso che ci siano momenti nella vita in cui ti senti pronto, e sai che non hai molto da perdere». Afferma Ramunė. «La mia situazione lavorativa era difficile e volevo davvero fare qualcosa di mio». Ramunė ammette che in quel momento non conosceva tutti gli ostacoli che avrebbe in seguito affrontato l’azienda in Italia, ma ha comunque e coraggiosamente intrapreso il suo nuovo percorso. Era particolarmente motivata dal fatto che l’attività sarebbe stata costantemente e direttamente collegata al suo paese d’origine.
«Un altro incentivo molto forte è stata la cooperazione con la Lituania. Questa era una di quelle regole per me obbligatorie (letteralmente necessarie), che seguo ancora oggi. Potrei lavorare con la Polonia, l’Ucraina e la Russia, ma finora ho lavorato solo con la Lituania. Poiché questo lavoro non è mai stato solo un lavoro per me, non sono interessata al trading in quanto tale. Non sono nata con una vena per il trading, ma l’ho sviluppata. Se non vi fosse stata un’idea, se non vi fosse stato l’obiettivo più alto di mantenere i rapporti, la cooperazione con il mio paese, di andare ogni anno sul Mar Baltico, al mio mare e alla mia terra, dove sono cresciuta, allora questo progetto non avrebbe mai avuto successo». Dice Ramunė.
Grazie all’ambra gli italiani conoscono la Lituania
Ramunė afferma che “La via dell’ambra” ha per lei ha un obiettivo importante: mantenere la Lituania viva in un paese straniero.
«Adesso tutta la città di Bassano sa da dove vengo. Era molto importante per me in quel momento. Per me è molto importante che la gente del posto conosca la nostra cultura, sappia cos’è la Lituania, proprio per questo la prima cosa che ho fatto, dopo aver aperto il negozio, è stata quella di disegnare all‘ingresso una mappa che segna la via dell’ambra, dalla Lituania all’Italia». Racconta la connazionale.
Dopo che la Russia ha attaccato l’Ucraina, molti clienti hanno chiesto: „come stai, va tutto bene, come stai?” E ora mi tocca spiegare tutto d acapo, e che da noi non è in corso una guerra.
I clienti che visitano il negozio spesso non sono solo interessati ai gioielli, ma fanno anche domande sulla Lituania. Secondo Ramunė, molti residenti locali sono già diventati clienti abituali e hanno imparato molto sul nostro paese.
«I miei racconti attirano i visitatori. Il cliente non compra solo un prodotto, ma un’emozione, un’esperienza, una storia. Penso che questo sia molto importante, soprattutto con un’azienda così piccola. D’altra parte la mia vita è inseparabile dal negozio». Afferma Ramunė. La connazionale è ora aiutata da un dipendente, il cui aiuto, soprattutto dopo la nascita di suo figlio, sei mesi fa, è molto importante.
Ramunė ammette che per lei è molto più divertente parlare con clienti che già sanno qualcosa sulla Lituania e non hanno più bisogno di spiegazioni. Tuttavia, la conoscenza degli italiani della Lituania, anche della sua posizione geografica, non è ancora molto buona.
«Dopo che la Russia ha attaccato l’Ucraina, molti clienti hanno chiesto: „come stai, va tutto bene, come stai?” E ora mi tocca spiegare tutto d acapo, e che da noi non è in corso una guerra». Dice Ramunė sorridendo.
Ha dovuto cominciare a studiare tutto da zero
Prima di aprire il negozio, Ramunė aveva bisogno non solo di apprendere le complessità dell’avvio di un’impresa, ma anche di conoscere l’ambra da tutti i lati possibili. Ha raccolto tutte le informazioni disponibili sui libri, on line e si è consultata con esperti del settore in Lituania.
«Non sapevo assolutamente nulla dell’ambra. Sapevo solo che mi piaceva. E fin dall’inizio sono stata molto esigente con me stessa: raccoglievo tutto il materiale possibile, che tuttavia è scarsissimo. La maggior parte è in russo, che io non capisco. La bibliografia in lituano, per quanto ci chiamino la terra d’ambra, è povera. Abbiamo pochissimi testi che si occupino dell’ambra in maniera approfondita. Ho anche trovato dei libri molto ben scritti in italiano, che non erano disponibili in Lituania». Dice Ramunė.
L’origine è altrettanto importante: da dove viene quell’ambra, come e da chi è stata lavorata. Per me l’intero processo, dalla raccolta dell’ambra grezza stessa, è molto importante, motivo per cui lavoro con i miei fornitori solo dopo aver visitato i loro laboratori.
Sono seguite visite ai potenziali fornitori. Durante il processo semestrale di preparazione all’apertura del negozio, Ramunė è riuscita a visitare quasi venti fornitori, principalmente sulla costa della Lituania. Non tutti volevano collaborare con una piccola impresa. Secondo Ramunė l’ambra era popolare a quei tempi, i cinesi erano molto interessati alla resina baltica, e questo faceva aumentare il prezzo dei suoi prodotti. Così i fornitori non erano interessati a lavorare con clienti piccoli.
«Chi ha accettato di lavorare con me in quel momento sta ancora lavorando con me». Dice con soddisfazione la nostra connazionale.
La ragazza, che ha svolto molte ricerche sull’ambra, suggerisce che chiunque sia interessato a gioielli realizzati con questa resina dovrebbe prima di tutto prestare la massima attenzione al proprio rivenditore.
«Penso che una delle cose più importanti sia parlare con il rivenditore, capire quanto è competente e può convincerti, spiegarti professionalmente perché questo prodotto è migliore rispetto ad un altro. Afferma Ramunė. E sottolinea che al giorno d’oggi è possibile falsificare facilmente l’ambra. Quindi bisogna prestare la massima attenzione anche ai falsi. L’origine è altrettanto importante: da dove viene quell’ambra, come e da chi è stata lavorata. Per me l’intero processo, dalla raccolta dell’ambra grezza stessa, è molto importante, motivo per cui lavoro con i miei fornitori solo dopo aver visitato i loro laboratori».
“Ambra” significa “casa”
La Via dell’ambra è frequentata sia da turisti che da persone che hanno conosciuto questo negozio online.
«Per me anche il più inesperto dei clienti è interessante. Non ho mai voluto che il mio negozio fosse turistico. Per me la cosa più importante non è vendere il prodotto, ma creare quel flusso di clienti che diventeranno semplicemente amanti dell’ambra». Così afferma la donna lituana, condividendo con la redazione le peculiarità specifiche della sua attività.
L’ambra, mettiamola così, collega il mondo naturale che viene dalla terra, passa attraverso l’albero e poi se ne va, trasformandosi in un manufatto, in un gioiello, e arrivando ad una determinata persona. Questo percorso ha un senso recondito importantissimo. Essa viene dalla mia terra, dal mio mare e, se non fosse per quello, penso che l’ambra non sarebbe per me così importante.
«Mi sento lusingata quando un cliente vuole approfondire il tema». Ammette Ramunė e continua: «Se incontro un cliente che capisco vuole passare del tempo a conoscere l’ambra, allora posso parlargli per ore e ore dell’ambra e della Lituania. La maggior parte delle volte, una domanda tira l’altra, e poi mi diverto un mondo, mi carico e mi dico: “Wow! Ecco perché ho iniziato!”».
Personalmente Ramunė è affascinata dall’ambra per il suo legame con la natura e la casa. «Per me l’ambra è com una casa accogliente. È proprio perché non è una pietra, ma una resina, trasmette continuamente calore. Proviene da un tronco d’albero ed l’unico materiale organico del suo genere. L’ambra, mettiamola così, collega il mondo naturale che viene dalla terra, passa attraverso l’albero e poi se ne va, trasformandosi in un manufatto, in un gioiello, e arrivando ad una determinata persona. Questo percorso ha un senso recondito importantissimo. Essa viene dalla mia terra, dal mio mare e, se non fosse per quello, penso che l’ambra non sarebbe per me così importante». Pensa Ramunė.
Prevalgono le tendenze naturali
Il titolare de La via dell’ambra racconta che nell’ultimo secolo l’ambra si è evoluta: da materia prima per la combustione a prodotto altamente lavorato. E ora, da tempo, si valorizzano gioielli il più possibile naturali.
«Non possiamo fingere che noi in Lituania abbiamo sempre apprezzato l’ambra, questo non è vero. Mia nonna bruciava l’ambra per riscaldarsi negli anni cinquanta. Quello era il valore dell’ambra». Afferma con rammarico Ramunė.
Secondo la ragazza i gioielli in ambra sono diventati popolari dopo il crollo dell’Unione Sovietica, quando i confini si sono aperti e i gioielli hanno potuto viaggiare all’estero, e intorno al 2005-2010 vi fu un vero e proprio boom della sua popolarità.
«Nella Lituania sovietica, i gioielli e le opere d’arte in ambra erano molto semplici, non impressionavano per la loro originalità, e forse è per questo che nessuno li apprezzava». Dice Ramunė. «E dopo che i confini si sono aperti e la naturalezza ha cominciato ad essere apprezzata in Lituania e nel mondo, il concetto di lavorazione dell’ambra è cambiato completamente. Venivano prodotte collane con linee perfette che al pubblico non comunicavano emozioni. Successivamente, tutti hanno iniziato ad apprezzare la forma naturale dell’ambra, a seguirla e a realizzare gioielli basati su di essa. Così l’ambra si è riaffermata in Lituania in un modo completamente nuovo».
Gli italiani preferiscono i classici
La donna lituana, che ha dieci anni di esperienza nella lavorazione dell’ambra, nota anche grandi differenze tra le tendenze in Lituania e in Italia. I lituani preferiscono prodotti ambrati di colori rari:
«La Lituania apprezza la naturalezza, lo stile naturale». Afferma l’imprenditrice. Dato che abbiamo sempre avuto l’ambra, i colori, come il cognac, il miele annoiano. I lituani vogliono qualcosa di più originale. Prediligono l’ambra verde, o quella bianca, particolarmente rara».
Gli italiani invece conoscono e scelgono solo il colore più comune dei gioielli in ambra. In «In Italia l’ambra è ancora percepita attraverso il colore traslucido del cognac. E anche se i pezzi in giallo opaco e in bianco sono molto più preziosi, non saranno mai acquistati tanto quanto i colori più popolari. Gli italiani non hanno ancora superato la fase in cui si apprezzano solo i colori e le sfumature tradizionali, sostiene la connazionale. Io dico sempre: «Un italiano deve prima acquistare un prodotto classico, e poi passare gradualmente ad altri colori e altre forme, avvicinandosi gradualmente alla naturalezza».
Nel suo negozio, la donna lituana offre non solo i prodotti che gli italiani amano e conoscono di più, ma anche opzioni meno popolari: «Ho sempre voluto dimostrare che l’ambra è varia, quindi cerco di mantenere un certo equilibrio e di avere una varietà di prodotti molto ampia. A volte mi dicono che perfino in Lituania non hanno visto una tale varietà di pezzi, in alcuni negozi di Vilnius». Osserva Ramunė, aggiungendo che un cliente affezionato visita il negozio anche perché ha letto delle proprietà curative dell’ambra.
Le sfide per le imprese in Italia
Il lituano ammette che per i piccoli imprenditori in Italia la situazione non è facile, a causa della burocrazia, piuttosto pesante, e della pressione fiscale.
«Aprire un’attività in proprio non è difficile. Portarla avanti e sostenerla: ecco cosa è difficile. C’è molta burocrazia». Ammette la ragazza. «E poi la maggior parte del profitto se ne va in tasse».
Tuttavia Ramunė vede anche molti vantaggi rispetto al lavoro in ufficio: “È come se lavorassi sempre, o come se non lavorassi mai. Questo non soddisfa gli standard del lavoro tradizionale. Qui non devi lavorare per percepire uno stipendio, e hai una certa libertà». Afferma l’imprenditrice.
Il mio consiglio sarebbe, prima di tutto, quello di vivere in Italia, prima di intraprendere qualsiasi attività. Ho aperto il negozio di ambra dopo cinque anni di lavoro in azienda, avevo accumulato dei risparmi, dato che senza investimenti non puoi agire. Questo è molto importante. Devi valutare realisticamente le tue opportunità e acquisire esperienza.
Ramunė vorrebbe espandere la sua attività e aprire un altro negozio in Italia, quindi cerca un partner commerciale lituano: «Vorrei aprire un negozio, ad esempio, a Roma, in modo da condividere con un eventuale partner le idee per l’espansione dell’attività in un’altra città».
Secondo Ramunė un potenziale partner dovrebbe già parlare italiano e avere una certa dimestichezza con la burocrazia, valutare realisticamente la propria situazione economico-finanziaria e avere un minimo di esperienza di questo genere.
Ai connazionali che vogliono avviare un’attività in proprio in Italia, Ramunė consiglia di non affrettarsi a farlo subito all’arrivo, ma di maturare prima la giusta esperienza.
«Il mio consiglio sarebbe, prima di tutto, quello di vivere in Italia, prima di intraprendere qualsiasi attività. Ho aperto il negozio di ambra dopo cinque anni di lavoro in azienda, avevo accumulato dei risparmi, dato che senza investimenti non puoi agire. Questo è molto importante. Devi valutare realisticamente le tue opportunità e acquisire esperienza». Consiglia l’imprenditrice.
Traduzione dal lituano di Fabrizio Mazzella