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La rivista “Andersen” presenta l’arte dell’illustrazione lituana

“Andersen”, la rivista italiana dei libri per ragazzi, è una vera e propria istituzione culturale, capace di unire diversi professionisti del settore. Fondata a Genova nel 1982, oggi “Andersen” non solo si trova ad essere il più diffuso mensile italiano dedicato alla cultura per l’infanzia, ricco di novità editoriali, approfondimenti e interviste, ma anche il più prestigioso premio italiano assegnato ai libri per ragazzi e ai loro creatori. Il pubblico di “Andersen” è innanzitutto il mondo dell’istruzione e della promozione culturale: alla rivista si abbonano le principali biblioteche nazionali, case editrici, scuole e vari enti culturali.

Toma Gudelytė
ITLIETUVIAI.IT

La guida letteraria è una rubrica di ITLIETUVIAI.IT con l’obiettivo di far conoscere la letteratura lituana pubblicata in Italia e quella italiana edita in Lituania. Nasce con l’intento di occuparsi degli scambi culturali all’interno del mondo editoriale dei due Paesi e di esplorarne l’immaginario letterario intervistando autori, traduttori ed editori lituani e italiani.

Il nuovo numero della rivista (n. 399), accanto ai preziosi contributi sulla traduzione in classe e libro-game, vuole offrire anche uno sguardo panoramico sulla contemporanea editoria lituana per l’infanzia. Il dossier incentrato su un singolo paese è più un’eccezione che la regola per la rivista: il focus principale di solito va agli eventi più significativi o ad un approfondimento sull’artista invitato a disegnare la copertina del numero. Tuttavia il panorama dell’arte dell’illustrazione dei libri per bambini in Lituania oggi è così sorprendente, dice Anselmo Roveda, redattore e uno degli iniziatori di questo numero, che sicuramente meritava una maggiore attenzione.

La copertina di “Andersen” ha disegnato l’illustratore e scrittore lituano Kęstutis Kasparavičius.

La copertina è affidata a Kęstutis Kasparavičius (classe 1954), autore di numerosi libri nonché ospite regolare alla fiera del libro di Bologna, ben noto al pubblico italiano e a quello internazionale. Il motivo di questo invito, afferma Roveda, però è anche un altro: “Andersen” desidera omaggiare questo illustratore dal tratto unico, il cui percorso creativo è segnato da diversi sconvolgimenti storici e la cui immaginazione ha regalato ai lettori personaggi e paesaggi straordinari. Tra numerose storie Kasparavičius ha illustrato anche il grande classico della letteratura italiana, Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi. Nell’approfondimento firmato da Walter Fochesato si parla del “tronco di legno” disegnato da Kasparavičius nel 1993 per la casa editrice tedesca “Coppenrath Verlag” (in Lituania il libro uscì, arricchito da alcune altre illustrazioni, nel 2014). A proposito, in una delle interviste l’artista lituano, noto per la sua particolare attenzione ai dettagli, confessa di aver fabbricato per l’occasione un vero e proprio burattino di legno, per poterlo disegnare meglio.

L’autore lituano ha illustrato il celebre romanzo di Carlo Collodi Le avventure di Pinocchio.

Segue l’intervista realizzata da Anselmo Roveda in cui Kęstutis Kasparavičius condivide alcuni momenti della sua vita e pensieri sul mestiere dell’illustratore. L’infanzia dell’artista sembra appartenere essa stessa a una fiaba: crescere in un luogo incantato, un piccolo villaggio di Vladislava, circondato da foreste e un lago, “quando non si riusciva a dormire di notte per lo scricchiolare del ghiaccio che ricopriva il lago, mentre al mattino ti svegliava il suono delle galosce della mamma sulla neve”. Queste immagini, emozioni e sensazioni che arrivano dall’infanzia, secondo Kasparavičius, influenzano tutto quello che stai creando, più o meno consapevolmente. Forse per questo l’autore scrive e disegna i libri innanzitutto per sé stesso e “solo per una strana e felicissima coincidenza quei libri piacciono anche ai ragazzi”.

“Se il testo ti cattura, è un immergersi per ciascuno in un mondo diverso, nonostante si legga lo stesso libro. In fin dei conti ogni mattina tutti ci svegliamo in un mondo diverso, anche se viviamo nella stessa città, strada o condominio”. Kęstutis Kasparavičius.

Nell’intervista a “Andersen” Kasparavičius inoltre racconta della sua istruzione musicale (alla scuola delle arti “M. K. Čiurlionis“ a Vilnius), riflette sul legame tra suono e immagine nonché sull’importanza della lettura ad alta voce, dal momento che la lettura stessa è un atto creativo: “Se il testo ti cattura, è un immergersi per ciascuno in un mondo diverso, nonostante si legga lo stesso libro. In fin dei conti ogni mattina tutti ci svegliamo in un mondo diverso, anche se viviamo nella stessa città, strada o condominio”.

Durante il periodo sovietico i libri per ragazzi erano una vera ancora di salvezza

Accanto alle considerazioni sugli aspetti tecnici di questo mestiere, sui cambiamenti in meglio e sull’ampliarsi dello spettro tematico e stilistico negli ultimi anni, l’autore ricorda anche i suoi primi passi nel mondo dell’illustrazione editoriale: disegnare attrezzi agricoli e parassiti delle verdure per i manuali sull’agricoltura. Successivamente fu testimone di tempi drammatici e turbolenti per il paese, nel tentativo di uscire da un regime totalitario ed entrare a far parte della famiglia delle democrazie europee libere. Secondo Kasparavičius, nell’oppressiva epoca sovietica i libri per l’infanzia hanno rappresentato un vero rifugio creativo, seppur minuscolo, immune a qualsiasi delirio ideologico. L’autore è tuttora convinto di aver scelto il più bel mestiere che esista, un mestiere che sceglierebbe ancora.

Kęstutis Kasparavičius durante la mostra a lui dedicata a Bologna, foto di Agnė Buckutė
Ha portato a casa da Vilnius una “cartolina” densa di impressioni

La “Cartolina da Vilnius”, firmata da Anselmo Roveda, accompagna i lettori nel viaggio verso la capitale baltica. Il redattore di “Andersen” ha soggiornato a Vilnius a metà novembre su invito dell’Istituto Lituano di Cultura, insieme alla giornalista di “The Guardian” Julia Eccleshare e alcuni editori italiani (“Topipittori”, con già due titoli lituani nel catalogo, e “Iperborea”, la cui collana The Passenger accoglie la guida di Paesi baltici, fresca di stampa). Questi giorni hanno compreso la visita all’Alma Mater vilnense e alla sua storica biblioteca, l’incontro con gli autori del libro Sassolino Inga Dagilė e Marius Marcinkevičius e molti altri autori, la partecipazione alle Giornate dell’industria editoriale per l’infanzia, un “passo” alla Casa dei Letterati UNESCO, alla repubblica artistica di Užupis, al Centro dell’Arte Grafica.

“Serve determinazione individuale e collettiva (oltreché lungimiranza istituzionale) per rendere possibile tale vitalità artistica e editoriale. Serve la determinazione che fu propria dei ‘contrabbandieri di libri’ (knygnešiai)”. Anselmo Roveda.

Nella cartolina vilnense di “Andersen” si intrecciano gli spazi e le persone, la storia urbana e quella letteraria, capace di unire una così piccola comunità di parlanti ma così sorprendentemente vivace. “Serve determinazione individuale e collettiva (oltreché lungimiranza istituzionale) per rendere possibile tale vitalità artistica e editoriale. Serve la determinazione che fu propria dei ‘contrabbandieri di libri’ (knygnešiai)”.

Le fiabe lituane sono state tradotte in italiano per prime

Al dossier Lituania ha partecipato anche la traduttrice e pubblicista lituana Toma Gudelytė, collaboratrice di ITLIETUVIAI.IT (n.d.r.).

Nell’articolo “Tra fiaba e fumetto” io stessa presento più nel dettaglio l’attuale panorama dell’editoria baltica per l’infanzia e alcuni tra i titoli già tradotti in Italia. Le prime opere ad essere trasportate in lingua italiana sono state le fiabe mitologiche, a cura della linguista e traduttrice Birutė Žindžiūtė-Michelini e di Guido Michelini, studioso baltista recentemente scomparso. Il filone mitologico (la sacralità dei boschi, le creature magiche e il mondo sotterraneo) senza dubbio fa parte della peculiare identità baltica, ripreso abilmente dagli autori come Kotryna Zylė (in Il grande libro delle creature, Il ragazzo scambiato e L’anima nella scatola dei panini, quest’ultimo in via di pubblicazione in Italia).

Al numero 399 di Andersen ha partecipato, con traduzioni e articoli, anche la collaboratrice di ITLIETUVIAI Toma Gudelytė

Va sottolineato, inoltre, un grande salto nella produzione dei fumetti e albi illustrati, per i quali spicca in particolare la casa editrice vilnense “Aukso žuvys”. Il fumetto Haiku siberiani di Jurga Vile e Lina Itagaki (in Italia tradotto da Adriano Cerri per “Topipittori”) continua il suo viaggio di successi per il mondo, ispirando spettacoli e insegnando un modo creativo per parlare dei traumi del Novecento. Quest’anno, in occasione della Giornata della Memoria, l’archivio nazionale di Roma ha esposto Haiku siberiani accanto a Maus di Art Spiegelman e altri albi più significativi sul tema dei crimini di guerra.

I minilibri sono stati un grande aiuto durante la pandemia.

Un focus particolare meritano i minilibri (knygiukai), parte del progetto educativo Vaikų žemė (piattaforma di promozione alla lettura) insieme al Centro di sostengo psicologico infantile e alla sezione nazionale IBBY Lituania.

Tuttavia la missione di knygiukai non si esaurisce con la pandemia: è importante incoraggiare i ragazzi a creare ed a esprimersi tramite parole e immagini, ad appassionarsi alle storie.

I minilibri, un format apparentemente semplice ma dalle mille possibilità che racchiude storie brevi e divertenti, nascono come supporto alla salute mentale dei minori durante il primo lockdown. A questa iniziativa hanno aderito più di 50 creatori per l’infanzia, suddivisi in coppie in modo casuale, un sodalizio artistico a sostegno anche della stessa comunità narrante: continuare a scambiarsi idee e mantenere vivi i legami. Tuttavia la missione di knygiukai non si esaurisce con la pandemia: è importante incoraggiare i ragazzi a creare ed a esprimersi tramite parole e immagini, ad appassionarsi alle storie. Secondo Inga Mitunevičiūtė, la direttrice di IBBY Lituania, ci si scorda troppo spesso che il diritto alla cultura (e quindi alla letteratura) costituisce uno dei diritti fondamentali del bambino, inserito nella Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia.

Inga Mitunevičiūtė, su invito di “Andersen”, presenta le innumerevoli attività della sezione IBBY Lituania, e della rivista lituana analoga “Rubinaitis”, il Premio “Pranas Mašiotas” e altre iniziative correlate al mondo del libro per bambini e ragazzi. Il dossier si chiude con uno sguardo sulla letteratura lituana per l’infanzia nel vortice della Storia, firmato dalla scrittrice e critica Eglė Baliutavičiūtė. Il numero che presto partirà per la fiera di Bologna è illustrato dai disegni di Kęstutis Kasparavičius ir Kotryna Zylė.

„Lietuvių autorių menas ir literatūra Italijoje: kultūrinių įvykių atminties įprasminimas ir sklaida internetinėje leidyboje“ projektą finansuoja:

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