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Consolato Onorario della Lituania a Firenze: un luogo ricco di spirito lituano

Situato nel cuore della Toscana, a Firenze, il Consolato Onorario della Repubblica di Lituania può essere definito un piccolo museo della Lituania, dove sono conservate varie opere d’arte, souvenir, libri e persino una cravatta donata al Consolato dallo stesso prof. Vytautas Landsbergis. L’Avv. Enrico Palasciano, Console onorario della Lituania in Toscana, afferma che la maggior parte di questi oggetti sono stati regalati e hanno un valore affettivo particolare. Il Consolato, in funzione da più di dieci anni, è ospitato in un edificio vicino al centro storico di Firenze e ha un’insegna sulla porta che recita Villa Lituania, a simboleggiare la memoria dell’ambasciata lituana a Roma, espropriata dai sovietici tra le due guerre mondiali.

Neringa Budrytė
ITLIETUVIAI.IT

I primi legami tra la Lituania e la Toscana, che durano da diversi secoli, risalgono al 1500; la loro importanza è testimoniata dalla carta topografica del Granducato di Lituania, commissionata dalla famosa famiglia Medici nella seconda metà del XVI secolo, conservata nell’imponente Palazzo Vecchio di Firenze, una sala di mappe geografiche che segnano i paesi più importanti dell’epoca.

Per oltre un decennio a Firenze, conosciuta come la culla del Rinascimento e visitata da milioni di turisti ogni anno, Il Consolato onorario sta promuovendo il nome, la cultura e la storia della Lituania, guidato dall’ avv. Enrico Palasciano, Console attivo e avvocato che mantiene un grande amore per la Lituania.

Il Consolato si trova in Viale Belfiore 33, nei pressi del centro storico di Firenze, ed è raggiungibile a piedi dalla principale stazione ferroviaria della città, Santa Maria Novella. La bandiera lituana sventola davanti al palazzo costruito negli anni ‘30, che è protetto per il suo valore architettonico. È anche la casa dell’ avv. E. Palasciano, Console onorario della Lituania in Toscana, e studio dell’avvocato.

L’Avv. E. Palasciano è stato nominato Console nel 2008, mentre il Consolato è stato aperto nel 2009; la cerimonia di inaugurazione si è svolta un anno dopo, nel 2010. Si trattava del nono Consolato onorario della Repubblica di Lituania in Italia, incaricato di svolgere le funzioni consolari in Toscana. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato importanti funzionari della Regione Toscana, della città di Firenze, rappresentanti del mondo economico e culturale, e il nastro simbolico è stato tagliato da Petras Zapolskas, all’epoca ambasciatore lituano in Italia.

 “Quando il Consolato fu inaugurato, l’allora ambasciatore lituano Petras Zapolskas mi chiese di mettere un cartello all’ingresso con la scritta Villa Lituania, perché l’edificio mi ricordava quello della missione della Lituania indipendente a Roma, che era poi stata espropriata dai sovietici. In effetti, questi edifici condividono la stessa epoca, lo stesso periodo, e anche questo edificio è in stile Liberty. È stata un’idea e una richiesta esclusiva dell’ambasciatore e così è stato attuato. Il Consolato si chiama ora Villa Lituania”, ha raccontato avv. E. Palasciano, che ha creato l’isola lituana a Firenze.

Il Console ammette di essere stato motivato ad offrirsi come volontario dalla sua conoscenza degli altri consoli onorari di diversi Paesi. Quando scoprì che non esisteva un consolato lituano in Toscana dopo la morte del suo console precedente, l’avv. E. Palasciano contattò l’ambasciata lituana e fu presto invitato dall’allora ambasciatore Šarūnas Adomavičius ad un incontro a Roma.

 “Stavo aiutando il Console onorario del Perù ad organizzare eventi ed egli mi disse che mancava un Console onorario per la Repubblica di Lituania a Firenze, perché il precedente Console sig. Angelo Perugini, era deceduto un paio di anni prima ed il Consolato non era più in funzione. Nel settembre 2007 avevo scritto una lettera all’Ambasciata lituana e quattro mesi dopo avevo ricevuto una risposta e l’appuntamento. Quando mi sono recato a Roma nel febbraio 2008, ho sentito subito un’intesa con l’allora ambasciatore Šarūnas Adomavičius. Poco dopo egli venne a Firenze: incontrammo il sindaco, il Presidente del Consiglio Regionale, il Presidente della Regione Toscana ed altri. Al termine della visita, firmammo un accordo”, ricorda l’avv. E. Palasciano.

Questo fu l’inizio di una nuova fase della vita dell’ avv. E. Palasciano, che gli permise di conoscere molto meglio la Lituania e gli regalò molte esperienze indimenticabili. I consoli onorari non sono retribuiti, ma l’avv. E. Palasciano afferma che questo lavoro volontario è stato particolarmente gratificante per lui personalmente.

 “Il lavoro di un console onorario non è retribuito. È completamente diverso dall’essere avvocato, e questo mi ha aiutato a crescere culturalmente in modo speciale, ma mi ha anche aperto un altro mondo, che era completamente diverso e poco conosciuto da noi, perché era stato nascosto dietro la cortina di ferro per così tanto tempo. Le numerose e fantastiche nuove conoscenze e contatti mi hanno dato l’opportunità  di crescere personalmente, regalato molti bei ricordi e mi hanno offerto una distrazione dall’infernale lavoro di avvocato.

Naturalmente, essere un avvocato aiuta molto quando si è console, ad esempio quando si deve negoziare e rapportarsi con le autorità. Ma potrei dire questo: il lavoro di un avvocato è intossicante, mentre quello di un console, al contrario, è come una disintossicazione. È sempre bello fare un servizio alla comunità, soprattutto quello che ti lascia qualcosa dentro”, ha detto il Console onorario della Repubblica di  Lituania in Toscana, conosciuto per il suo notevole impegno.

Non appena si aprono le porte del Consolato, ci si sente come in una casa lituana. Durante questo periodo, il Consolato ha raccolto una vasta gamma di oggetti che simboleggiano e sono in qualche modo collegati alla Lituania, da opere d’arte a libri, opuscoli e souvenir. La maggior parte di essi sono regali fatti personalmente al Console, ricevuti da amici e conoscenti lituani e portati dai suoi frequenti viaggi in Lituania.

Un’accattivante famiglia di polli lituani in ceramica, i dipinti del pittore Vytenis Lingis e di altri artisti lituani, le opere dell’artista Marius Jonutis, la riproduzione di opere di Mikalojus Konstantinas Čiurlionis, la sciarpa con la scritta Lituania donata dall’ex ambasciatore Šarūnas Adomavičius e l’ambra baltica- sono tutti elementi che catturano l’attenzione.

Il Consolato custodisce anche il premio “Stella della diplomazia lituana”, che E. Palasciano ha ricevuto dall’ex Ministro degli Esteri lituano Linas Linkevičius per aver promosso le relazioni bilaterali tra Lituania e Italia in occasione dell’inaugurazione della nuova Ambasciata della Repubblica di Lituania a Roma nel 2019. Il Console si è congratulato anche con l’allora Presidentessa lituana Dalia Grybauskaitė.

Il Console stesso ha affermato che tutti questi oggetti sono preziosi a modo loro, con le loro storie, e con piacere ne ha raccontata una: come la cravatta del prof. Vytautas Landsbergis è arrivata al Consolato. È stata donata dal primo leader della Lituania indipendente restaurata quando, insieme alla sua consorte ora scomparsa, erano venuti a Firenze per una visita privata nel novembre 2011 e avevano soggiornato presso il Consolato.

 “Hanno soggiornato da me per circa 10 giorni. Abbiamo visitato molti importanti siti storici di Firenze e incontrato l’allora arcivescovo e attuale vescovo di Firenze, Giuseppe Betori. Il Prof. V. Landsbergis ha indossato per tutto il tempo una cravatta decorata con ornamenti nazionali lituani e alla fine della visita, poco prima di andarsene, l’aveva tolta all’improvviso e l’aveva messa a me senza sciogliere il cappio. Io l’ho appesa nella vetrina così com’era. Questa cravatta ha un valore affettivo particolare per me. Così come è molto speciale per me è stata la conoscenza del prof. V. Landzbergis, perché è un’esperienza impagabile ascoltare la storia della Lituania direttamente dalle labbra di persone così speciali. È difficile dire ora, come ci si sente a tavola con una persona del genere”, ha condiviso i suoi ricordi l’avv. E. Palasciano.

Il Consolato onorario della Repubblica di Lituania a Firenze apre spesso le sue porte agli ospiti provenienti dalla Lituania. Il Console E. Palasciano è lieto che tutti e cinque gli ambasciatori lituani nominati in Italia siano stati qui e di avere lavorato con loro. La nuova ambasciatrice Dalia Kreivienė, ha visitato Firenze e il Consolato nel novembre 2022. L’isolotto lituano di via Belfiori ha ospitato anche molti artisti lituani ed altri noti personaggi pubblici e politici.

“Quando venivano a Firenze, li accoglievo con grandissimo piacere. Tra loro c’erano il pittore Marius Jonutis, il sacerdote Hermanas Šulcas, ricevuto da molti ecclesiastici qui, la poetessa e giornalista Dalia Bielskytė, il giocatore di basket Rimantas Kaukėnas e l’ex rettore dell’Università di Vilnius, il professor Artūras Žukauskas. Particolarmente memorabile è stata la visita dell’allora Ministro degli Affari Esteri Audronius Ažubalis nel maggio 2011. Io e lui eravamo andati a trovare l’allora sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Alcuni di questi incontri si sono trasformati in storie di amicizia”, ha raccontato il Console E. Palasciano, che contribuisce a stabilire contatti tra la Lituania e la Toscana.

L’avvocato, che lavora come Console onorario della Repubblica di Lituania da 14 anni, è felice che in questi anni siano stati realizzati con successo molti progetti bilaterali che hanno aiutato la Toscana a conoscere meglio la Lituania, la sua storia e il suo popolo, nonché a dare ad una strada di Firenze un nome lituano.

La Comunità lituana in Toscana si riunisce spesso al Consolato per varie occasioni e la chiama per questo “la sua seconda casa”. Quando è scoppiata la guerra in Ucraina, il Consolato è stato un punto di raccolta di donazioni per gli ucraini.

Traduzione dal lituano di Ieva Musteikytė

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